Riflettori ancora puntati sulla C&C di Pernumia

Si mantiene desta l’attenzione sulla “fabbrica dei veleni”, la C&C di Pernumia. Dopo le varie iniziative della Vespa di Battaglia (vedi qui il video e la campagna Mettici la faccia), il gruppo La Voce della Sinistra ha promosso il 9 marzo scorso un incontro pubblico sul tema. Obiettivo consapevolizzare e coinvolgere la cittadinanza dei tre Comuni (Pernumia, Battaglia e Due Carrare) e richiamare le Amministrazioni locali affinché mettano la questione in primo piano nella loro azione politica.

La storia è molto lunga e complessa, ricordiamo qui che la C&C si trova in territorio di Pernumia ma ai confini con Battaglia e Due Carrare, vicinissima al canale Vigenzone e a due passi da centri abitati. E’ nata nel 2002 per trasformare rifiuti industriali in materiale cementizio utilizzabile per lavori stradali, ma di fatto si è limitata a stoccare il materiale tossico e a rivenderlo senza inertizzarlo. Per le irregolarità riscontrate ha collezionato una serie di diffide da parte della Provincia, da ultimo è stata messa sotto sequestro nel febbraio 2005 nell’ambito di un’inchiesta per traffico di rifiuti tossici (scarica il servizio del TG3).

La situazione odierna è molto grave: nel capannone si trovano stoccati 52.000 tonnellate di rifiuti contenenti metalli pesanti, idrocarburi e una serie di sostanze pericolose (come l’arsenico), senza le condizioni di sicurezza della struttura (vi sono crepe sui muri e falle sul tetto causate da un principio di incendio avvenuto nel 2007). Altre circa 3.000 tonnellate erano state seppellite all’esterno, anche in questo caso senza misure di sicurezza, tanto che la falda idrica risulta già contaminata.

Questa situazione comporta un continuo rischio di contaminazione dell’aria, del suolo e delle falde idriche. Oltre al rischio ambientale in atto, esiste un forte rischio di incidente industriale: nel maggio del 2007 si è verificato il principio di incendio già ricordato, mentre non è remoto il rischio alluvione, visto che il vicinissimo Vigenzone ha raggiunto livelli delle acque molto alte durante le piene di novembre e dicembre 2010 e marzo 2011.

Attualmente l’unica bonifica effettuata ha riguardato il piazzale esterno, fatta dalla Provincia. Rimane, in tutta la sua gravità e urgenza, il problema della bonifica dell’intero capannone, per la quale servono 13 milioni di euro. Il Comune e la Provincia non sono in grado di farvi fronte, è necessario coinvolgere la Regione e il Ministero, ma la situazione appare “bloccata”. Unica nota positiva è che la C&C è stata inserita nel “piano regionale per la bonifica delle aree inquinate”, ma questo sembra non bastare per procedere alla effettiva spesa di bonifica.

Diventa necessario coinvolgere la popolazione, oltre alle Amministrazioni locali, per arrivare a dei risultati concreti e in tempi brevi. Nell’incontro dello scorso 9 marzo promosso dalla Voce della Sinistra erano presenti amministratori e cittadini dei tre Comuni. Si è sentita forte la necessità di un’azione unitaria, è stato chiesto dal Sindaco di Pernumia un Consiglio Intercomunale, mentre è già avviata una campagna di raccolta firme. Si costituirà un Comitato ad hoc per coordinare varie azioni di informazione e coinvolgimento della cittadinanza.

Per informazioni complete e contatti utili: La Vespa: www.lavespa.org; vedi articolo su Comunicamente.net

sintesi a cura di Annachiara Capuzzo – redazione Ecopolis