In questi giorni sono state riprese a Padova, da parte degli enti gestori, le installazioni di Stazioni Radio Base per la telefonia mobile. In alcune aree della città si stanno ricreando i comitati cittadini come ai tempi dell’amministrazione precedente. Il Comune di Padova si era dotato di un buon Regolamento che negli ultimi 3 anni aveva consentito di limitare drasticamente il numero delle installazioni di impianti per la telefonia mobile e per il DVB-H (la tv digitale sul cellulare). I gestori hanno presentato un numero impressionante di ricorsi TAR e, tra vittorie e sconfitte si è arrivati ad una sentenza del Consiglio di Stato che ha sostanzialmente negato al Comune il diritto di regolamentare dal punto di vista urbanistico le localizzazioni di questi impianti. Vi è poca chiarezza nella normativa statale ma resta il dubbio che le pre ssioni da parte delle multinazionali della telefonia mobile arrivino ovunque. La stessa C. Costituzionale ha quest’anno di nuovo pienamente riconosciuto il potere comunale di pianificazione come individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti, mentre la Legge Regionale 11/2001 dice che la pianificazione degli impianti deve essere riferita al PAT (Piano di Assetto Territoriale) ed al PI (Piano Interventi). Nonostante ciò il Consiglio di Stato continua a dire il contrario. A livello nazionale è necessario quindi riaprire urgentemente il dibattito sulla necessità di una revisione della normativa.
In questa direzione ricordo che sono state depositate presso la Camera ed il Senato 4 proposte di legge di modifica dell’art. 8 della lex 36 (Casson, Ottone, Cacciari, Bonelli) che fino ad ora non sono state discusse. Le proposte sono state presentate alla fine della primavera 2007 quando la nostra Associazione ha organizzato a Palazzo Madama un Convegno nazionale invitando le forze politiche ad impegnarsi sia ad approvare questa importante modifica, sia sul fronte della necessaria riduzione dei limiti di esposizione per le alte e basse frequenze. Nonostante le dichiarazioni di intenti tale impegno finora non ha trovato riscontro alcuno.
A livello locale è indispensabile inserire nel PAT e di regolamento edilizio criteri e scelte di localizzazione di questi impianti e bisognerà pianificare l’implementazione delle nuove reti Wimaxed è urgente ai fini dell’esposizione della popolazione pianificare con attenzione la installazione e la localizzazione degli hot-spot wireless in città. Comune e Telerete li stanno installando ovunque e se ne prevedono almeno 150 in tre anni!
L’invito ai cittadini è di informarsi presso il proprio Consiglio di Quartiere all’ufficio antenne sui siti nei quali l’implementazione delle antenne avverrà prossimamente per potersi organizzarsi e indire una giusta protesta.
E’ necessario ribadire ancora una volta che Padova è una città notevolmente compromessa dal punto di vista dell’inquinamentoelettromagnetico a causa dell’elevatissimo numero di impianti presenti. Il progressivo aumento dei livelli di esposizione della popolazione ai campi e.m. avviene nel nostro paese senza alcuna informazione sugli effetti biologici e sanitari futuri e mette a grave rischio la salute dei cittadini. La comunità scientifica internazionale, indipendente e non finanziata da produttori di telefoni mobili e /o enti gestori, ci sta dando un segnale molto forte circa i pericolosi effetti biologici sulla salute umana dovuti alle microonde emesse dalle SRB per la telefonia mobile, dai cordless e dal cellulare e questo risulta essere molto preoccupante
Laura Masiero – Presidente dell’A.P.P.L.E.