Una piccola rivoluzione è in corso nelle vite di 60 milioni di italiani: finalmente per fare la spesa non sprecheremo più oltre 300 sacchetti di plastica usa e getta procapite l’anno! Le vecchie e inquinanti buste del supermercato verranno sostituite da shopper in materiale biodegradabile o con sportine riutilizzabili.
Una grande vittoria per l’ambiente, una grande battaglia di civiltà vinta grazie anche all’impegno di Legambiente che se ne occupa da anni e ha dedicato a questo tema l’ultima edizione di Puliamo il Mondo e la petizione “stop ai sacchetti di plastica”.
Ma il nostro impegno non finisce qui. Ora vanno seguiti l’iter dell’applicazione della legge e il cambiamento di abitudini degli italiani: tutti – produttori, distributori, consumatori – dovranno adeguarsi al nuovo stile di trasporto della spesa dai negozi a casa.
Suggeriamo ad esempio le borse per la bici di Legambiente, che permettono di abbinare la lotta all’usa e getta con la mobilità ecologica. Pratiche da attaccare e staccare, impermeabilizzate, si possono usare anche singolarmente e come tracolla
E per finire, una curiosità: il comune di Cadoneghe, in provincia di Padova è il comune antesignano del bando ai sacchetti di plastica in Italia; uno dei primi forse ad averci provato: nel 1988.
Grazie alla rete abbiamo la possibilità di ascoltare l’intervento di Barry Commoner, autore di “Il cerchio da chiudere”, alla conferenza organizzata in quell’anno da Legambiente per dire no all’energia nucleare, alla proliferazione degli inceneritori, per regolamentare l’industria chimica. In quel contesto, anche Commoner dice no ai sacchetti di plastica. Fu l’inizio della stagione della tassa sui sacchetti di plastica.
Sandro Ginestri – Legambiente Padova