Non ci sarà il Comitato “Vivi a Padova est” il giorno dell’inaugurazione dell’Ikea. Nessuna manifestazione prevista, ma forse qualcuno, per consolarsi, si mescolerà al popolo dei visitatori e sorseggerà una vodka con malinconia.
“La vicenda ha assunto un tono sbagliato con la precedente amministrazione – dice Ottaviano Lorenzoni, Presidente del Comitato Vivi a Padova Est – Quegli amministratori affermavano che noi siamo contro l’Ikea: non è così, siamo contro il luogo in cui il grande magazzino è stato costruito perché ci preclude l’accesso alle abitazioni. Per questo il Comitato ad un certo punto ha capito di poter smettere la protesta gridata e di poter proporre una riflessione che riguarda la difesa del diritto fondamentale di accesso alla propria abitazione. Si era pensato, infatti, di far rinascere il Comitato, ma abbiamo creduto sbagliato usare sempre gli stessi mezzi di pressione e contavamo sull’operato di una “giunta differente”. In effetti, l’assessore Boldrin ci ha incontrato, ma purtroppo, e non capiamo il perché, l’interesse del progettista prevale su quello dei cittadini. Ci siamo resi conto che esistono margini ridotti di scelta anche per gli amministratori ma questo non conforta. Esiste un problema di scelte economiche e politiche che determinano queste realizzazioni e che vede il diritto dei commercianti calpestare il diritto del cittadino”.
In effetti, il problema della viabilità, ma soprattutto della vivibilità del quartiere San Lazzaro rimane sullo sfondo come un’incognita: “Il ponte che pareva manufatto imprescindibile per accedere al magazzino ancora non c’è, lo spartitraffico tra la statale del Santo e l’autostrada da Ponte di Brenta costringe a rifare il giro del rondò – continua Lorenzoni – Per andare a casa devo usare la strada che attraversa il parcheggio dell’Ikea. Non mi pare un bel vivere. Mi rendo conto che sul progetto hanno prevalso le necessità dell’Ikea, ma speravo in un minimo di risultato per rendere meno pesante la vita e mi chiedo: perché in questa zona si concedono ancora permessi per costruire?”
Donatella Gasperi