“A Padova, a ieri (29 Novembre), i superamenti registrati dalla centralina collocata all’Arcella sono 73, contro i 68 registrati alla stessa data del 2010. Un lieve peggioramento che ripropone quello dell’inquinamento atmosferico come problema irrisolto – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova.
E’ indispensabile intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana, disincentivando seriamente il traffico privato e promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci, a partire dal potenziamento del trasporto pubblico, che, visti i tagli deve essere sostenuto dal pedaggio urbano, (il cosiddetto ecopass). Solo così si potrà davvero combattere l’inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle nostre città”.
Legambiente Padova
Roma, 30 novembre 2011
Comunicato stampa
Smog, città assediate: domani targhe alterne a Roma
PM10 alle stelle a Torino, Milano e Verona
Il capoluogo piemontese supera il limite giornaliero 124 volte
46 città oltre i 35 giorni di superamenti quotidiani. Pianura Padana sempre area critica per la qualità dell’aria
Lo smog è ormai una malattia cronica per le città italiane. Il 2011 non è ancora finito e sono ben 46 le città che hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. In testa c’è sempre Torino che ha superato ben 124 volte la soglia giornaliera oltre la quale l’inquinamento diventa pericoloso per la salute, insieme ad altre due città del nord, Milano e Verona (entrambe con 107 sforamenti), a conferma del fatto che la Pianura Padana è sempre l’area più critica. E nonostante gli annunci e i Sindaci dell’area Padana convocati alla ricerca di soluzioni, i provvedimenti sono sempre gli stessi: limiti provvisori alla circolazione dei veicoli più inquinanti, ovvero domeniche a piedi e targhe alterne. Quest’ultime tornano a Roma domani (dove le centraline hanno registrato 57 sforamenti del limite) e probabilmente proseguiranno finché l’emergenza smog non sarà rientrata anche se, come sempre, non risolveranno un problema annoso per il quale invece servono provvedimenti coraggiosi che invertano le dinamiche della mobilità urbana.
“Fino ad oggi le misure messe in campo dagli amministratori sono state decisamente insufficienti e inefficaci – ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani – e i segnali che arrivano dalle politiche sul trasporto pubblico non sono certo incoraggianti. Negli ultimi due anni – prosegue Ciafani – al servizio ferroviario regionale è stato tagliato il 75% delle risorse, il che significa che oltre 2,7 milioni di pendolari che oggi scelgono treno e autobus, domani potrebbero vedersi costretti a prendere l’auto. Al contrario, come ha ribadito pochi giorni fa il ministro dell’ambiente Clini, è assolutamente necessario implementare il trasporto pendolare per limitare il più possibile l’ingresso di auto nelle città”.
La scarsa qualità dell’aria è prima di tutto un’emergenza sanitaria e Legambiente ricorda che il solo PM10 causa ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa, secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea, mentre in Italia per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili.
Anche la Commissione Europea si è accorta che l’aria in Italia è malata e poco si sta facendo per curarla: il nostro Paese infatti, già da un anno, è stato deferito alla Corte di giustizia Europea per non aver rispettato la Direttiva Ue sulla qualità dell’aria. E un’ulteriore conferma dell’immobilismo italiano è arrivata anche da uno studio europeo sulle buone pratiche per la qualità dell’aria messe in campo dalle città europee (City Ranking Project) secondo il quale proprio Roma e Milano si trovano agli ultimi posti.
“Servono interventi più ampi e strutturali per ripensare la città nell’ottica della mobilità sostenibile – ha aggiunto Ciafani – e far crescere il numero degli utenti del trasporto pubblico. Soluzioni che possono essere attuate in modo efficace solo se Regioni e Governo nazionale svolgono un forte ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti di Comuni e Province. La sfida per un’aria più pulita – ha concluso il responsabile scientifico di Legambiente – richiede insomma un cambio di mentalità e uno sforzo comune da parte dei cittadini e delle Amministrazioni perché è in gioco la salute di tutti”.
L’Ufficio stampa Legambiente