SMOG NEL 2018 PADOVA FUORILEGGE ANCHE PER IL PM2,5

Nel 2018 anche il Pm2,5 ha superato il limite di legge, con 26 microgrammi per metro cubo d’aria (media annuale) contro i 25 μm ammessi dalla normativa vigente. “Da i dati i nostro possesso – dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova- cioè dal 2008 il Pm,2,5 (eccettuato il 2014) ha sempre superato il limite di legge. C’è da dire, per altro, che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede da anni che i limiti di legge siano ampiamente ridotti. Il particolato Pm2.5 – continua Passi, costituito dalla frazione delle polveri di diametro aerodinamico inferiore a 2.5 μm è  assai più pericoloso del pm10. Infatti se le polveri sottili da un diametro di 10 micron si accumulano nei polmoni, quelle da un diametro da 2,5 e frazioni inferiori,  possono penetrare più profondamente fino ad accumularsi nel sangue e raggiungere varie parti del nostro organismo (vedi immagine). Provocano costrizioni bronchiali, aggravano malattie respiratorie croniche (asma, bronchite, enfisema), danneggiano il sistema cardiovascolare, fino ad indurre neoplasie. Anche il pm2,5 è originato dalle fonti di combustione, tra cui naturalmente spicca quella delle automobili diesel.”

E mentre dal 1 gennaio il Pm10 ha già superato 8 volte il limite di legge giornaliero Passi rimanda al mittente le accuse mosse a Legambiente in questi giorni. “Ultimamente vari responsabili di Associazioni di commercianti ci hanno accusato di non volere il dialogo su questioni tra loro collegate come l’ipotesi di un parcheggio alla Prandina, mobilità e smog. Tutt’altro, Legambiente sulla Prandina chiede un percorso partecipato, che possibilmente si svolga proprio in loco, per definirne la multifunzionalità del sito, allargato ad un’idea generale di riqualificazione di quell’area di città: corso Milano, Piazza Insurrezione… Come pure Legambiente chiede di aprire il dibattito sul redigendo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile: a Bologna, ad esempio stanno redigendo un Piano che punta a ridurre dal 46% al 26% la quota degli spostamenti cittadini effettuati dai privati con auto e moto, con l’obiettivo di ridurre del 70% le principali emissioni inquinanti