SOS ARIA
LEGAMBIENTE, CON UN SUO LABORATORIO, INIZIA IL MONITORAGGIO DI PM10 E PM2,5 IN TUTTO IL VENETO

Troppo spesso i Comuni hanno invocato la mancanza di rilevamenti in sito per giustificare un sostanziale immobilismo nella lotta alle polveri sottili. Complice la Regione Veneto che non si assume responsabilità, non fornisce risorse ma nemmeno indicazioni chiare e vincolanti (nonostante l’ARPAV, sulla base di svariate campagne di monitoraggio correlate a modelli statistici, dichiari che tutta la pianura veneta sia omogeneamente inquinata al di sopra i limiti di legge). Risultato: i provvedimenti reali di limitazioni del traffico sono assunti solo in piccole porzioni della Regione (sono presi sul serio solo a Padova e cintura oltre che a Mestre) e mancano piani strutturali di medio periodo.

E’ principalmente per togliere qualsiasi alibi alle amministrazioni immobiliste che Legambiente ha deciso di dotarsi di un proprio laboratorio mobile  per misurare le micropolveri: Pm10 e PM2,5. Un impegno notevole per una libera associazione autofinanziata come Legambiente, che si è potuto realizzare grazie anche al contributo del Fondo regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.  Un fondamentale supporto tecnico è fornito a Legambiente anche dal laboratorio di analisi chimicho-fisiche e microbiologiche La.ri.an. Idropur di Este.

La centralina mobile – dichiara Rina Guadagnini, coordinatrice del progetto – entrerà in azione la prossima settimana, realizzando campagne di monitoraggio sia in comuni dove non sono mai stati effettuati rilevamenti, sia in località già monitorate, ma che esprimano una richiesta motivata da parte delle stesse amministrazioni (in questo caso virtuose) o da comitati e associazioni di cittadini. Nessuna contrapposizione con Arpav, con cui è già previsto un continuo scambio di informazioni. Anzi il rodaggio dell’attrezzatura di Legambiente sta avvenendo in parallelo alla centralina di Arpav all’Arcella (PD) per confrontare la coerenza dei dati raccolti.

Ma l’arrivo del laboratorio mobile nei vari comuni sarà anche un’occasione di sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni. Saranno distribuiti opuscoli informativi, realizzati incontri di approfondimento, e naturalmente saranno diffusi a tutti i dati rilevati.”

La prima serie di monitoraggi si svolgeranno a Roncade (TV), Monselice (PD), Este (PD), Legnago (VR), S. Giovanni in Lupatoto (VR), Creazzo (VI), per poi proseguire sulle base dei criteri esposti.

IL PROGETTO IN SINTESI

 

  • Check up ambientali delle polveri sottili principalmente in Comuni Veneti non ancora monitorati secondo le metodiche codificate dal Dma 60/02. Il laboratorio di Legambiente, fornito dalla ditta Zambelli, utilizza la metodologia di analisi gravimetrica, la più affidabile e precisa. I risultati delle campagne di rilevamento, messi in relazione con i dati rilevati dall’ARPAV nel medesimo periodo nei comuni capoluogo, a parità di condizioni meteo, offriranno una tendenza affidabile relativa all’inquinamento del Comune dove si è svolto il monitoraggio e permetterà di individuare, con una margine di incertezza accettabile, se quel comune possa essere inquinato in maniera inferiore o superiore al limite annuale di legge fissato dal DMA/60 (40 microgrammi per metrocubo daria). In ogni caso l’indagine offirà un caso di studio preliminare che permetterà anche di orientare gli istituzionali interventi di check up.
  • Come siti di monitoraggio saranno privilegiate le scuole dei Comuni coinvolti, ma potranno svolgersi anche in siti concordati coi Comuni e con organizzazioni e associazioni che collaboreranno al progetto, e saranno chieste indicazioni all’Osservatorio Regionale Aria dell’ARPAV.
  • I dati raccolti nei monitoraggi verranno restituiti commentati alle comunità, alle associazioni locali e alle Istituzioni.
  • Verrà distribuito alla cittadinanza, in occasione dei monitoraggi, un opuscolo informativo sulle micopolveri (fonti, effetti sulla salute, prevenzione).
  • Alla fine di ogni anno di monitoraggio si realizzerà un rapporto conclusivo e la valutazione dei dati raccolti.
  • Insieme a Legambiente Veneto ed ai suoi Circoli territoriali collaborano all’iniziativa anche l’Associazione Cittadinanza Attiva e la CGIL di Vicenza, la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) di Padova, il Movimento difesa del Cittadino, gli Amici della Bicicletta di Verona.
  • Foto della centralina di Legambiente, in primo piano, mentre sta facendo il rodaggio insieme ad una dell’Arpav