Alcune scelte dell’Amministrazione lasciano a desiderare e punti per noi fondamentali del programma elettorale ancora non sono stati attuati.
Partecipazione
Forum dei cittadini e Bilancio partecipativo: questi alcuni degli strumenti di partecipazione promessi dal Sindaco (p.31 del suo programma) e non ancora attuati. Alcune esperienze positive ci sono, ad esempio Agenda 21, il Laboratorio Guizza del quartiere 5, e i laboratori tematici del Quartiere 3.
E qualche consulta promossa da alcuni assessori di buona volontà con le Associazioni di settore.
Anche la scelta di garantire un milione di euro extra ai Consigli di Quartieri per rafforzare la loro autonomia decisionale è positiva.
Ma siamo ben lontani dalla piena attuazione degli strumenti e dei percorsi di partecipazione da anni richiesti da gran parte della società
civile organizzata e dal terzo settore, e che sono stati al centro delle promesse della campagna elettorale di Zanonato.
Ancora ferma la mozione “Padova free ogm”
Nonostante migliaia di firme raccolte, dibattiti, iniziative culturali, (Legambiente ha perfino regalato un libro sugli organismi geneticamente modificati a tutti i Capogruppo comunali) il Consiglio Comunale, nella sua stragrande maggioranza si rifiuta
ancora di approvare la mozione che dichiara il territorio del Comune libero da coltivazioni di piante geneticamente
modificate.
Contenimento del traffico
Non c’è ancora una scelta univoca per limitare il traffico in entrata in città, né –
al di là del metrobus – per il rilancio del trasporto pubblico e per l’utilizzo della rete
ferroviaria. Nonostante iI Comune dichiari la volontà di andare verso un riequilibrio dell’utilizzo dei
vettori di mobilità, il rischio è che si continui con la politica paralizzante di tentare di far
convivere tutti i tipi di mobilità (così nei fatti penalizzando il trasporto collettivo, ciclisti e
pedoni).
Autobus e trasporto pubblico
Al di là del metrobus non vediamo ancora segnali consistenti per il rilancio del trasporto pubblico e per
l’utilizzo della rete ferroviaria a livello metropolitano. Dopo la raccolte di migliaia di firme sulla petizione
“Muoviamoci insieme – Salva l’autobus” stiamo aspettando risposte alle nostre richieste. Serve
per prima cosa aumentare le corsie preferenziali. Soffocati nel traffico i bus non solo accumulano ritardi ma anche costi in più. APS Mobilità calcola che aumentando di un 1 km/h di velocità commerciale l’azienda risparmierebbe annualmente oltre 600.000 euro, reinvestibili.
Un altro segnale che non depone a favore della volontà di rilanciare gli autobus urbani è il mancato
riconoscendo ad APS Mobilità del 15-20% delle multe riscosse: il Comune ha rifiutato di riconoscere ad APS Mobilità 7 euro a multa riscossa fra quelle elevate dagli ausiliari del traffico, personale in carico ad APS stessa. Invece tutti gli introiti dalle multe finiscono nel bilancio generale del comune e non sono finalizzati al trasporto pubblico.
Mobilità in centro
Qui il banco di prova per misurare le reali intenzioni del Comune è declinabile in quattro domande.
La prima: a metrobus in funzione sarà drasticamente ridotto il traffico privato lungo la sua linea?
La seconda: saranno utilizzati come vero deterrente i “varchi elettronici” (telecamere) di controllo a
regime da febbraio? Potenzialmente potrebbero produrre una forte riduzione dell’attraversamento di tutta
l’area centrale di Padova e scoraggiando in generale il traffico d’attraversamento in tutta la
città.
La terza: si svilupperanno realmente i progetti di pedonalizzazione più volte annunciati?
La quarta: sarà riorganizzata – sappiamo che è tecnicamente possibile – la segnaletica
in centro trasformandolo in area a ciclabilità diffusa, come realizzato a Ferrara e Reggio Emilia?