Uno sciopero nazionale che ha forti motivazioni anche a livello locale quello degli autoferrotramvieri deciso per domani 22 aprile. Il trasporto pubblico urbano si ferma sia contro la decisione del governo di metter mano ai diritti più elementari, sia contro le scelte della Regione Veneto che riducono i finaziamenti e frammentano le aziende di trasporto.
“Il Governo ha abbandonato il settore del trasporto pubblico, ha bloccato il processo di riforma e ha tagliato i finanziamenti, ora vuole togliere ai lavoratori, su richiesta di ASSTRA e ANAV, il trattamento economico di malattia, infortunio e maternità. Lo sciopero nazionale di 4 ore del 22 aprile è una prima risposta diretta alle controparti, i lavoratori devono far sentire la loro voce, devono dire con forza e senza indugi che i diritti non si toccano, che il diritto alla malattia non è negoziabile e che deve essere ripristinata la legalità e il rispetto del contratto di lavoro” spiega Paolo Tollio segretario della Filt-Cgil. “Stiamo cercando di sensibilizzare forze politiche e istituzioni su questo problema e abbiamo chiesto al Comune di Padova di approvare due O.d.G. contrari alla disdetta degli accordi di malattia e contro l’obbligo del subappalto. Questi due O.d.G. dovevano essere discussi e votati nel corso del Consiglio Comunale di lunedì scorso, ma purtroppo non c’è stato tempo e tutto è stato rinviato al prossimo Consiglio”.
L’ordine del giorno “invita le aziende a ritirare la disdetta degli accordi e di riportare la soluzione della vertenza in corso nella normale procedura di confronto tra le parti, e chiede al governo e alla Regione Veneto di attivare tutte le iniziative più opportune per rimuovere la difficile situazione determinatasi a seguito delle modifiche apportate con la finanziaria alla disciplina della materia” e in un altro chiede alla Regione di rivedere l’applicazione delle suddette disposizioni sia per la parte che riguarda l’obbligo al subaffidamento sia per quel che riguarda l’entità delle risorse necessarie ad assicurare il rispetto dei contratti di servizio in essere. La Regione Veneto, infatti, ha approvato una legge (l.r. 8 del 25-02-05) che stabilisce l’obbligo del subaffidamento del 5% dei servizi di linea per le aziende che gestiscono oltre 5 milioni di km/anno, un obbligo che “appare ingiustificabile considerato che le aziende venete hanno in questi anni realizzato costanti incrementi di produttività superando mediamente di 5-8 punti il limite di copertura dei costi del 35% previsto dalle leggi e che rischia di indebolire le aziende proprio alla vigilia delle gare d’appalto previste entro il 31 dicembre prossimo, costringendole ad una ulteriore frammentazione quando invece servirebbe l’esatto contrario”.
Visto che con la stessa legge finanziaria regionale si è ridotto di 6 milioni di euro i già esigui finanziamenti del fondo regionale trasporti che risulta immodificato dal 1996, con una riduzione reale rispetto gli andamenti inflattivi del 20%, il rischio è che venga compressa la situazione delle aziende padovane e che si riducano i servizi alla mobilità collettiva.
Donatella Gasperi