Tappa padovana della campagna “Città2030” di Legambiente
Focus sulla qualità dell’aria, mobilità e spazio urbano
L’alto tasso di motorizzazione preme su sicurezza stradale e qualità dell’aria
Bene l’estensione delle ciclabili. Cresce l’utilizzo del trasporto pubblico
Legambiente: “Padova diventi una Città30. Con il Tram una vera rivoluzione”
Arriva a Padova – dopo aver fatto tappa nei giorni scorsi a Milano, Genova, Firenze, Prato, Bologna e Torino – la campagna itinerante di Legambiente “Città2030, come cambia la mobilità” che ha l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e favorire la creazione di centri urbani più vivibili. In questa occasione viene presentata la scheda città Padova2030, il focus sui principali indicatori urbani relativi alla mobilità e alla qualità dell’aria, affiancati da strumenti e proposte per trasformare Padova in una città più sostenibile entro il 2030.
Dall’analisi dei dati emerge un quadro con diverse criticità ma anche significative potenzialità. I dati sulla qualità dell’aria, recentemente diffusi dal rapporto “Mal’Aria di città”, evidenziano livelli di inquinanti tra i più alti in Italia con ben 61 giornate di sforamento di valore giornaliero del PM10, a fronte del 35 consentite dalla normativa italiana. Lo sforamento consiste nel superamento del valore massimo giornaliero consentito di 50 microgrammi per metro cubo (μg/mc). Complici delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, nei giorni scorsi tale valore ha superato abbondantemente i 100 μg/mc, raggiungendo un picco di 141 μg/mc. Considerando invece le medie annuali Padova, con un valore di 31 μg/mc, non presenta ad oggi una situazione emergenziale stando agli attuali dettami di legge, non avendo superato nel 2024 il limite dei 40μg/mc come media annuale.
“Il problema – dichiara Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova – emerge con evidenza considerando l’attuale situazione in riferimento alla nuova direttiva sulla qualità dell’aria recentemente approvata a livello comunitario, che ha rivisto i limiti di riferimento per il PM10, avvicinandoli molto a quelli suggeriti dall’OMS”. Dal 2030 infatti il limite stabilito come media annuale da non superare scenderà dagli attuali 40 μg/mc a 20 (rimane 15 μg/mc il valore suggerito dall’OMS). Questo significa che nel giro di soli cinque anni Padova dovrà ridurre le concentrazioni attuali di PM10 del 35% e dell’NO2 del 22%. Un lavoro impegnativo se si considerano tutti i fronti sui quali intervenire, a partire dalla mobilità e dai trasporti.
Traffico, incidentalità e trasporto pubblico. Un’altro tema molto attuale in città è la gestione del traffico, soprattutto in questi mesi in cui sono aperti numerosi cantieri. Una delle cause principali del congestionamento della mobilità urbana è rappresentato dall’alto tasso cittadino di motorizzazione, ben 62 auto ogni 100 abitanti, che anno dopo anno non accenna a calare. Anche il numero dei sinistri gravi (morti e feriti/1000 abitanti) è ancora troppo alto e costante: ben 6,7 ogni 1000 abitanti, da dimezzare così come previsto dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale, rispetto ai dati rilevati nel 2019.
All’alto tasso di motorizzazione corrisponde una domanda verso il trasporto pubblico piuttosto contenuta per le caratteristiche della città, che si attesta sui 108 viaggi/abitante/anno, anche se in costante crescita dal periodo post pandemico e che si prevede aumenterà considerevolmente una volta completato il progetto del sistema Smart. “Le nuove linee tranviarie, SIR2 e SIR3 – chiarisce Tosato – costituiranno una vera e propria rivoluzione che consentirà di ridurre considerevolmente il traffico veicolare (-30%), i tempi di spostamento (-25%) e dell’incidentalità (-35%), nonché delle emissioni inquinanti”.
É in corso di rinnovamento la flotta del tpl, sempre più elettrificata anche se è ancora troppo poco per una città come Padova, dove solo poco più del 15% dei bus è interamente elettrico.
Ciclabilità e trasformazione urbana. “Padova ha una evidente vocazione alla ciclabilità”, prosegue Tosato “considerando che la bici copre il 22% dello split modale urbano, addirittura superiore a quello relativo al TPL e con oltre 200 km di piste e corsie ciclabili, l’infrastruttura esistente è tra le più ampie in Italia in rapporto alla popolazione e la dimensione della città. La qualità però deve essere migliorata evitando in particolare, dove possibile, la commistione con i pedoni che genera insicurezza per entrambe le categorie”.
Da migliorare anche il numero di mezzi in sharing a disposizione dei residenti e degli studenti universitari: solo 2,7 ogni 1000 abitanti. Da sottolineare che è recentemente stato pubblicato il bando per il nuovo servizio di bike sharing e monopattini elettrici che prevederà un unico gestore, ma i numeri previsti non sono superiori agli attuali.
La ZTL a Padova si limita ad una superficie di poco superiore alla città murata, ma ben organizzata e controllata, con varchi elettronici e in uscita.
Considerando infine il contributo alla trasformazione fornito dalla ciclabilità, è auspicabile una decisa estensione delle strade a velocità calmierata per ridurre la gravità degli incidenti stradali e trasformare così Padova in una “CITTÀ 30”: più sicura, salubre, vivibile e a misura di persona. L’impegno della nostra associazione, impegnata nella promozione delle strade scolastiche e campagne di sensibilizzazione, va in questa direzione.
“Città2030: come cambia la mobilità” è un viaggio in 20 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità green e per favorire la creazione di centri urbani più vivibili. La campagna prende in esame il percorso che i principali capoluoghi italiani hanno intrapreso per arrivare pronti alle scadenze del 2030, come la nuova direttiva sulla qualità dell’aria, il taglio delle emissioni così come previsto dal Fitfor55 e il dimezzamento delle vittime della strada. Dopo Padova, continuerà il suo viaggio verso Perugia (28/02-1-2/03), Modena (4/03), Pescara (5/03), Trieste (12/03), Napoli (7/03), Messina (7-8/03), Olbia (7-8/03), Avellino (10/03), Reggio Calabria (13/03), Brindisi (14/03) e a Roma (17-18). Completano il programma due tappe spin-off a Cassino e Pomigliano d’Arco, dedicate alla crisi del settore automotive.
Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città2030 sulle pagine Facebook, Instagram Legambiente Lab. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria
>> La SCHEDA PADOVA 2030 CIT2030 scheda_PADOVA