Nei prossimi mesi saranno progressivamente introdotte molteplici innovazioni che modificheranno sensibilmente il futuro del trasporto pubblico nel territorio padovano. La più innovativa e attesa è senz’altro l’avvio del metrotram.
Questo processo potrà coincidere anche con una diversa integrazione dei servizi urbani ed extraurbani e con lo stesso sistema ferroviario che vivrà anch’esso profonde trasformazioni e potenziamenti in particolare con la prossima introduzione del SFMR, a partire dal 2006 sulla PD-Castelfranco e poi sulla PD-Mestre. Infine entro il prossimo anno sono previste le gare per il rinnovo delle concessioni del TPL per i prossimi 6-9 anni che se verranno fatte a risorse ridotte come è successo per il 2° lotto ferroviario imporranno inevitabilmente forme di aggregazione o di qualche ristrutturazione dei servizi, al fine di evitare bilanci con deficit crescenti.
Una considerazione va fatta anche sulla recente manovra tariffaria di APS perché riteniamo occorra rilanciare definitivamente quel progetto, sempre annunciato ma mai avviato, di integrazione tariffaria tra tutti i servizi di trasporto compresa la sosta.
In questo contesto gia particolarmente in evoluzione si inseriranno anche i provvedimenti che l’Amministrazione Comunale adotterà per limitare i livelli di inquinamento dell’aria che anche quest’anno sforeranno i limiti di legge.
Questi ed altri interventi previsti o in attuazione alcuni anche importanti che interesseranno la viabilità richiedono una ridefinizione radicale degli obiettivi dell’APS che devono essere fissati in un nuovo Piano d’Impresa.
Per questo chiediamo al nuovo Presidente e nuovo C. di A. di presentarci rapidamente il nuovo Piano d’Impresa.
Vogliamo ricordare alcune cose che non vanno: Padova è la città con la più bassa velocità commerciale (14,4 km/h); su 23 linee urbane e suburbane solo tre (la 8, la 10 e la 22) hanno frequenze che non superano i 10 minuti, otto si attestano su una frequenza media di 15 minuti (le linee 3-4-6-9-12-16-18-DP) mentre altre dodici hanno frequenze pari o superiori a 20 minuti (le linee 1-5-7-11-13-15-19-24-M-A-T-DD); su 243 Km di rete Padova dispone solo di 6 km di corsie riservate e inoltre ha il peggior rapporto tra il numero di abitanti e il numero di autobus (1 ogni 1521 residenti) con effetti negativi in termini di confort e di sovraffollamento.
Ribadiamo perciò le nostre proposte:
1. Fusione mobilità e parcheggi
2. Potenziamento del settore manutentivo in particolare sul settore metano e metrotram per garantirci in futuro l’autosufficcienza
3. incremento della velocità commerciale attraverso l’aumento delle corsie riservate e la riduzione del traffico in ingresso in città. La prima richiesta è di destinare le direttrici del metrotram unicamente ai mezzi pubblici (tram e bus). Inoltre istituire nuove corsie riservate sulle vie Falloppio-Morgagni-Gozzi, Venezia (da Via Pescarotto a P.le Stanga) via dei Colli (dall’aereoporto a via Cave), via Grassi, via Vicenza, via Tommaseo e rivedere la viabilità in zona Stazione FS.
4. istituire subito delle linee di forza sui futuri percorsi del metrotram con frequenze inferiori ai 10 minuti (Ponte di Brenta –Sarmeola e FS-Ponte S.Nicolò) concentrando su queste linee i mezzi a metano e istituendo nuovi parcheggi scambiatori in periferia.
5. una attenta revisione della rete che coinvolga nella discussione le Organizzazioni degli utenti,quelle ambientaliste e sindacali, le scuole i quartieri, i “mobility manager” ecc.
6. l’allargamento del servizio almeno a tutti i paesi di cintura.
7. l’individuazione di nuovi parcheggi scambiatori, a partire da Ponte S.Nicolò, Sarmeola, Ponte di Brenta, Mandria, Salboro, Tencarola Villafranca ecc.
8. politiche tariffarie integrate tra urbano ed extraurbano e con le FS, oltre che abbonamenti incentivati a costo ridotto. Basti a tal riguardo vedere la recente ricerca condotta dal comune di Padova che conferma che la metà di chi usa il mezzo pubblico lo fa per il suo basso costo. Si potrebbe iniziare partendo dalle 28 grandi aziende che in base al DM 27-03-98 devono avere la figura del Mobility Manager, con forme di incentivo all’utilizzo del mezzo pubblico per i loro dipendenti.
9. l’integrazione tariffaria e dei servizi bus e park sia per favorire la diffusione dell’intermodalità sia per la razionalizzazione delle linee attualmente sovrapposte.
10. una diversa politica degli orari (di scuole e servizi sanitari e istituzionali) al fine di ampliare le “ore di punta”.
11. usare una parte delle risorse finanziarie provenienti dalla cessione di APS per portare tutte le frequenze a non superare i 15 minuti e per rinnovare consistentemente il parco bus acquistando altri 40 bus a metano.
12. ridurre l’utilizzo del gasolio attraverso l’impiego di combustibili naturali (biodiesel, olio di colza ecc.) compatibili con i motori diesel.
13. investire in personale e formazione soprattutto per il settore manutentivo per raggiungere l’autosufficcienza sia sulla manutenzione dei bus a metano che per quelli elettrici e per il futuro metrotram.
14. definire i nuovi terminal del metrotram e l’area destinata alle manutenzioni.
15. va rivisto e concluso il programma di attrezzaggio delle fermate con pensiline coperte e dotate di panchine e di pannelli informativi con la mappa delle linee.
Segreterie Provinciali di CGIL-CISL-UIL FILT-FIT-UILT