Un 2005 con luci ed ombre

A Padova sono in via di riconversione tutti gli impianti di riscaldamento degli immobili di proprietà comunale da gasolio a metano e Palazzo Moroni è stato già metanizzato. in Italia, a Padova, finalmente una flotta di trasporto pubblico che utilizza il biodiesel,così come l’80 per cento del parco macchine di Aps: è una bella scrematura all’inquinamento. E’ pronto il progetto per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici che saranno disposti sopra il deposito del tram al terminal della Guizza. E’ stato prodotto e applicato il primo regolamento comunale in materia di telefonia mobile, cercando di regolare una materia difficile, ma comunque con risultati di rilievo. Sono stati stanziati 4 milioni di euro per potenziare la rete di piste ciclabili si allargano aree pedonalizzate e zone a traffico limitato, è stata rivitalizzata Agenda 21, E’ in progettazione il nuovo Parco dei Salici che nascerà alla Guizza.
Sono tutte buone notizie per l’ambiente della nostra città, in parte dovute all’azione di Legambiente e di altre associazioni Ambientaliste, ma anche ad una maggiore sensibilità ambientale dell’amministrazione. Non le sottovalutiamo, come non sottovalutiamo il un nuovo atteggiamento verso il problema del Pm10, o le molte rotatorie finalmente messe in sicurezza per pedoni e ciclisti, o i grandi sforzi per realizzare e trasformare in un mezzo pubblico efficiente, l’ibrido metrobus mai sperimentato altrove lasciatoci in eredità dalla Destro.
Ma non possiamo nasconderci, né tacere, sulle cose che non vanno: gli strumenti permanenti di partecipazione (da non confondere con la consultazione) che dovevano essere messi a disposizione dei cittadini ma che non sono stati attivati, una politica urbanistica logora ed opaca, le aree verdi residue concepite ancora come luoghi da edificare, una politica di contenimento del traffico e per il rilancio del trasporto pubblico semi inesistente. Ed infine l’assenza di una visione collegiale sulle strategie per uno sviluppo sostenibile.