Un ascensore per chi?

Fin dal 1992 esprimemmo la nostra contrarietà in merito alla generica ipotesi di un nuovo percorso per raggiungere la sommità della Rocca tramite un ascensore, contrarietà che oggi ribadiamo nei confronti del progetto della Regione per la Rocca di Monselice all’interno del programma di interventi per la valorizzazione turistica e del patrimonio culturale.

Ribadiamo che tutto il percorso monumentale di salita alla Rocca è il frutto di una colta volontà progettuale tesa a connotare non solo formalmente ma anche simbolicamente il sito. In particolare le sette chiesette, immagine delle sette Basiliche Romane, costituisce un itinerario di pellegrinaggio, nel quale il salire non è un puro accidente fisico, o peggio un ostacolo da evitare, ma è simbolo di un’ascesa spirituale, ed è, sul piano estetico, un’esperienza ineludibilmente connaturata al percorso processionale.

L’ invocata necessità della realizzazione dell’ascensore per eliminare le barriere architettoniche appare strumentale in quanto l’ascensore non raggiungerà comunquela sommità del colle, ma si fermerà a metà strada fra l’ex casa Bernardini e il Mastio. Questo fa pensare che il tracciato del percorso attuale sia considerato già agibile per i disabili e che quindi sarebbe stato sufficiente la sola realizzazione di una struttura per il superamento della scalinata del Belvedere, accompagnata naturalmente da un’adeguata sistemazione dell’intero sentiero.

Il progetto oltre alla realizzazione dell’ascensore prevede altri interventi, uno più discutibile dell’altro, tutti lontanissimi da ciò che sarebbe lecito arttendersi in un contesto tanto prezioso.

In particolare risulta inaccettabile l’idea d’innalzare a pochi metri dal Mastio una torre-scala-ascensore rivestita di doghe di larice siberiano alta più di dodici metri dalla quale, tramite un ponte-passerella, penetrare nel Mastio stesso. L’effetto sarà d’un impatto facilmente immaginabile, comportando lo stravolgimento del profilo del colle, sul quale svetterà, visibile da ogni dove, un incongruo parallelepipedo con annessa passerella, realizzato solo per consentire l’accesso ai due vani del Mastio.

Non va sottaciuto che ai visitatori con problemi motori sarà comunque precluso l’accesso al Mastio, poiché si dovranno superare ben 17 gradini per raggiungere ascensore all’interno della torre di accesso.

Quanto alla presunta valorizziazione, nonostante nella relazione che accompagna il progetto si lamenti il grave stato di degrado delle strutture archeologiche sulla sommità della Rocca, nemmeno un euro è stato destinato al loro restauro, e ciò a fronte del ponderoso impegno finanziario complessivo.

Altrettanto preoccupante il progetto di “restauro e l’ampliamento” della ex casa Bernardini, situata a metà costa ed ora ridotta a stato di rudere, destinata a diventare albergo-ristorante. Si tratta diuna tradizionale casa rurale che avrebbe dovuto essere oggetto di un intervento di restauro e che invece sarà sfigurata in contrasto con quanto previsto dal Piano Ambientale del Parco dei Colli Euganei.

Azioni di vera valorizzazione del patrimonio storico artistico del nostro Paese, anche nell’ottica d’incentivarne la fruizione turistica, non possono prescindere da una scrupolosa conservazione e da un complessivo rispetto dei siti. Nel caso di Monselice sarebbe stato auspicabile e preferibile un impegno della Regione per la realizzazione di un Parco Archeologico e per il restauro del sistema difensivo urbano di cui la Rocca è parte integrante e culminante, e in condizioni di preoccupante degrado. Se da una parte è doveroso dedicare la giusta attenzione al turismo, che sicuramente concorrendo alla sopravvivenza economica dei Centri Storici ne può favorire la salvaguardia, dall’altra gli interventi e gli strumenti da approntare devono scongiurare scelte che siano causa di degrado dell’immagine complessiva e di distruzioni puntuali del patrimonio storico, ma soprattut to tali interventi devono promuovere una fruizione appropriata e consapevole ai Beni culturali ed Ambientali.

Maria Letizia Panajotti – Presidente Italia Nostra Veneto