L’autore si chiede se sia possibile oggi, con riferimento al problema di un pieno adeguamento della nostra scuola ai suoi fondamentali compiti educativi, parlare di una Pedagogia della Costituzione e della Resistenza.
La risposta a questa domanda sembra debba essere senz’altro positiva, e ciò per almeno due ragioni: una di carattere generale e storico, l’altra di carattere più contingente.
La prima si fonda sulla considerazione che la Resistenza non può essere intesa solo come un evento storico limitato agli ultimi due anni della guerra mondiale, ma anche e soprattutto, come un modo etico (e quindi perenne) di porsi di fronte alle situazioni e agli eventi di rilevanza sociale e politica. E’ quel modo di porsi che era già stato assunto da chi aveva continuato a opporsi attivamente al Fascismo anche dopo la sua conquista del potere, e che ha caratterizzato poi i protagonisti della Resistenza armata. Esso costituisce una preziosa eredità della lotta antifascista per tutti noi, e in particolare per le giovani generazioni. E’ in questo senso profondo, infatti, che va intesa l’espressione propostaci da Piero Calamandrei: “Ora e sempre Resistenza”. Questo modo di porsi di fronte alla realtà sociale e politica si qualifica sia per i valori e gli obiettivi che lo ispirano, sia poi per le modalità del lavoro e della lotta da mettere in atto per difenderli e dare ad essi una piena attuazione.
La seconda ragione che permette di parlare di una “Pedagogia della Resistenza” è una ragione più contingente, ed è rappresentata dall’esperienza educativa dei Convitti Scuola della Rinascita, un’esperienza che si è svolta essenzialmente fra il 1945 e il 1952 ed ha presentato tutti i caratteri che, come prima si è visto, dovrebbe avere una scuola che si ispira alla Costituzione e alla Resistenza.
E per ricordare e valorizzare l’esperienza dei Convitti Rinascita, e fare in modo che le indicazioni positive che da essa erano venute contribuissero a rinnovare la nostra scuola pubblica, ex insegnanti ed ex allievi di tali Convitti fondarono, nel 1975, l’Istituto Pedagogico della Resistenza, che ha sede a Milano ed ha operato ed opera, da molti anni ormai, in continuo contatto con il mondo della scuola.
Oltre che sui motivi generali prima ampiamente illustrati, è dunque anche sul ricordo dell’esperienza dei Convitti Rinascita, sulla concreta attività educativa svolta attualmente dalla Scuola Rinascita, e sull’attività dispiegata dall’Istituto Pedagogico, che si fonda la possibilità di parlare di una “Pedagogia della Resistenza e della Costituzione”.
Per l’Istituto Pedagogico della Resistenza Angela Persici Guido Petter