Se le premesse e le finalità dell’iniziativa sono senza dubbio del tutto condivisibili e meritorie, meno positivo è il nostro giudizio di merito sulla selezione dei progetti operata dalla giuria.
La torre progettata dallo studio Gregotti Associati International (progetto vincitore), formata da due corpi di fabbrica disposti ad L, pur rigorosa e razionale nell’organizzazione funzionale degli spazi esterni ed interni, non eccelle certo per l’originalità delle forme e non regge assolutamente il confronto – dal punto di vista spaziale ed architettonico – con l’affascinante poliedrico monolite immaginato dallo studio degli architetti Pei Cobb Freed & Partners (autori della “Piramide” del Louvre a Parigi), inserita in un contesto urbano ridisegnato con ampi spazi verdi e specchi lacustri e culminante con una fantastica stanza giardino panoramica. Un “oggetto architettonico” ed uno spazio urbano che bensi presterebbero a divenirepunto di riferimento per l’avvio di un graduale processo di riqualificazione ambientale di tutto l&rsq uo;esteso territorio della Zip.
Leggendo la relazione riportata nel numero speciale della rivista Galileo, dedicato al concorso di progettazione, non risulta d’altra parte che il progetto Gregotti si sia seriamente confrontato con leproblematiche della sostenibilità ecologica e del risparmio energetico.
Da questo punto di vista molto più interessanti ed innovative appaiono le soluzioni proposte dagli studi Dominique Perrault Architecture e Archea Associati. La torre progettata da Perrault prevede infatti una “pelle protettiva” che avvolge tutto l’edificio filtrando la luce e producendo energia: un progetto esplicitamente finalizzato a consentire un bilancio neutro nelle emissioni di CO2, all’utilizzo di materiali eco-sostenibili, all’autosufficienza nell’utilizzo della risorsa idrica e ad una flessibilità evolutiva atta a far fronte ai cambiamenti climatici.Nel progetto dell’Archea Associati, ispirato ad una geometria non lineare ed ai processi che regolano la formazione e l’evoluzione degli organismi viventi, una serie di telai mobili sporgenti dalle facciate, oltre a proteggere gli ambienti interni dall’irraggiamento solare diretto nelle stagioni estive evitandone il surriscaldame nto, sono utilizzati per l’installazione di pannelli fotovoltaici e la produzione di energia elettrica.
La Zip ha già acquisito i primi 60 mila mq necessari alla realizzazione della torre, ma non vi è ancora certezza sulle fonti di finanziamento dell’opera. Riteniamo vi sia dunque il tempo per una più approfondita riflessione sulla qualità architettonica dei progetti presentati e per una più attenta verifica della loro rispondenza ai principi della sostenibilità ecologica ed ambientale: una riflessione ed un dibattito che – in considerazione del valore strategico dell’intervento – ci auguriamo veda quanto prima più direttamente coinvolti il mondo della cultura ed i cittadini di Padova.