Valdastico sud: ripensiamoci

La CGIL, ha ripetutamente espresso in questi anni il bisogno di fare buone opere, più che grandi opere rispettose del territorio e dell’ambiente, convinta che lo sviluppo economico non sempre si coniuga strettamente con il benessere socio economico delle persone e dei territori.
Con queste caratteristiche abbiamo ripetuto che ci sono opere indispensabili per la Bassa Padovana, altre che sono indispensabili per gli interessi delle società autostradali. Non ci sentiamo quindi di essere apostrofati dal sindaco di Monselice Fabio Conte, e dal presidente della commissione provinciale viabilità Gino Gastaldo, come il partito “del non fare – incapace di generare sviluppo” solo perché le nostre e loro priorità sono diverse.
Rimaniamo drammaticamente convinti che costituisca una priorità per lo sviluppo della Bassa Padovana la nuova Strada Statale N° 10 che collegando il nuovo casello autostradale di Monselice alla viabilità sovracomunale (in luogo della vergogna quotidiana di via Orti) permetta un rapido congiungimento dell’asse mare – Motagnana/Legnago.
Purtroppo dopo l’esasperante vicenda del cantiere della ditta Adanti e della revisione prezzi con il contenzioso con Anas (senza risorse e senza materiale) e del lotto sino a Palugana (chissà quando sarà terminato), siamo ancora in attesa del finanziamento e progettazione delle tratte successive. Il rilancio qualitativo della tratta ferroviaria per il trasporto merci e persone della Bassa Padovana da Padova a Mantova e la progettazione e finanziamento della tratta da Padova a Chioggia.
Relativamente alla Valdastico sud (30 Km con ben otto caselli!) rimaniamo convinti che sarebbe stato utile un effettivo monitoraggio del fabbisogno reale dei territori attraversati e collegati considerata l’attuale mancata saturazione sia della Valdastico nord e sia della Bologna/Padova.
Inoltre sarebbe opportuna un’attenta valutazione ambientale strategica (Vas) e Valutazione d’impatto ambientale (Via) su quest’opera inserita nell’elenco delle 250 opere del Governo Berlusconi. Ora la verità è che mancano i soldi e si tratta di compiere scelte selettive e di priorità assoluta per consentire la certezza nella realizzazione di opere complete e non tanti tagli di nastri e di inaugurazioni di posa di prime pietre.
Riteniamo che una utile pausa di riflessione sia quantomeno indispensabile sulla congeria di opere contenute nella legge obiettivo.
Forse alla fine si potrebbe convenire sul concentrare i finanziamenti sull’urgenza di completare la dorsale est/ovest delle Basse per fare un asse di collegamento e di scorrimento gomma/ferro tra Chioggia e Pavia alternativo e complementare alla dorsale della rete del corridoio Venezia/ Padova/Brescia.
La CGIL ritiene che questa discussione si possa e debba fare proprio nel rispetto della sostenibilità ambientale e territoriale.
Come si vede, ben altro che immobilismo.
Infine non ci stancheremo mai di chiedere il rispetto delle norme di legge sulla regolarità dei cantieri e sulla vergogna del subappalto che miete decine di morti di lavoro ogni anno tra i lavoratori edili.

Ilario Simonaggio, segretario generale Cgil Padova