Il TAR ha respinto i ricorsi presentati nel ’95 e nel ’99 dalla Immobiliare S. Carlo (quella che vuole lottizzare le Valli Selvatiche). Purtroppo la sentenza, pubblicata in questi giorni (l’udienza si è tenuta il 13 marzo scorso), non ha effetti diretti sull’iter attuale della pratica. Ma ha un fortissimo valore politico in quanto fa chiarezza su una questione di fondo che è all’origine dei guai di fronte ai quali ci troviamo oggi.
Quello degli amministratori di Battaglia e del Parco è stato un coro unanime: alla Immobiliare bisognava riconoscere dei “diritti acquisiti”. Per questo nel 2001 il Consiglio comunale ha adottato quella variante al PRG che ha previsto la lottizzazione nelle Valli, variante che la Regione ha poi approvato nel 2004 e che il Parco ha avallato in pieno.
La sentenza del TAR toglie l’alibi che fosse un atto dovuto.
Per capire la portata di questa decisione bisogna ricordare alcuni fatti “storici”.
Nel 1983 alla Immobiliare era stata rilasciata una concessione per realizzare 180.000 mc di strutture termali. La Soprintendente dell’epoca impedì però di fatto l’inizio dei lavori bloccando la costruzione dentro il parco di villa Selvatico della strada di accesso all’area da lottizzare. Quando nel ’93 il nuovo Soprintendente, l’attuale, consentì la strada, fu la stessa Immobiliare a rinunciare ai lavori dichiarando esplicitamente di non avere più alcun interesse economico a costruire alberghi termali a causa delle ben note difficoltà del settore. Qui inizia la seconda fase di questa lunga storia: l’Immobiliare chiede di poter costruire case invece che alberghi. Nel ’94 viene accontentata con una variante ad hoc al PRG, ma l’amministrazione che vince le elezioni nel ’95 ferma la variante e nel ’99 ne adotta un’altra che praticamente mette al riparo le Valli da interventi edificatori. E’ proprio contro questi due provvedimenti che la Immobiliare presenta i ricorsi. Col secondo chiede anche un risarcimento danni stratosferico. L’”intimidazione” produce il suo effetto: l’amministrazione che vince le elezioni nel ’99 ritiene di essere “obbligata” a riconoscere il diritto dell’Immobiliare a costruire comunque. Ed ecco, come ricordato sopra, la variante pro Immobiliare del 2001.
Ora il TAR, purtroppo con un ritardo inverosimile, sentenzia che le decisioni degli amministratori del ’95 e del ’99 erano ineccepibili: al diritto acquisito nell’83 aveva rinunciato la stessa Immobiliare nel ’93. Inutilmente in tutti questi anni di accese polemiche avevamo prospettato a Comune e Parco questa situazione, tentando di convincerli a non approvare la Variante al PRG. Approvazione che, questa si, ha purtroppo creato dei diritti.
Ora siamo in questa paradossale situazione: è il Comune che, con un cambiamento di rotta che riconosciamo e sotto molti aspetti apprezziamo, vuole fermare la lottizzazione. E tra i critici più decisi dell’intervento edificatorio, c’è, come noto, il presidente Galan, presidente peraltro di quella Regione che nel 2004 la Variante l’ha approvata.
Come venirne fuori?
Anche qui stiamo indicando una soluzione che nessuno si decide a prendere in considerazione, preferendo trattative pasticciate coi privati sulla base del nuovo diritto da questi acquisito.
Si dovrebbe invece secondo noi prendere finalmente atto che nel 2004 si è approvata una variante in clamoroso contrasto col Piano Ambientale. Sarà anche doloroso per qualcuno, ma ci vorrebbe un provvedimento di autotutela da parte della Regione che riconoscesse l’errore compiuto. Se si è commesso un errore si trovi il coraggio di ammetterlo e di correggerlo. Che il Parco poi abbia ritenuto compatibile la variante col P. A. è un fatto che non depone certo a favore dell’Ente, ma che non impedisce affatto alla Regione di ripristinare la corretta interpretazione delle norme.
Se adesso tutti i protagonisti (Comune, Regione, Soprintendenza, Parco stesso) dopo averla appoggiata riconoscono che la lottizzazione è un misfatto ambientale, trovino finalmente il coraggio per una decisione risolutiva. Senza aspettare, invero poco dignitosamente, che a decidere siano procure, tribunali amministrativi o consigli di stato.
Gianni Sandon – Consigliere Ente Parco Colli Euganei
Paolo Bonaldi – Consigliere Comunale di Battaglia Terme