E’ intollerabile vedere che i lavori per la riqualificazione delle strade spesso non tengono conto delle esigenze dei pedoni. E’ questo il caso dei lavori da poco conclusi in via Galileo Galilei dall’assessorato alle Manutenzioni per un importo di 228.000 euro (delibera 550 del 26 luglio 2005). Il caso è emblematico perché la breve via a cavallo tra via S.Francesco e via del Santo è una strada ad alto tasso di pedonalità: vi si trovano la scuola materna Vittorino da Feltre (80 alunni), la scuola media Pascoli (300 alunni), l’Istituto Magistrale Duca d’Aosta (770 studenti), nonché una frequentata aula studio universitaria. Era necessario quindi realizzare marciapiedi sufficienti e sicuri, uno spazio di rispetto davanti alle scuole, posteggi sufficienti per le bici e far moderare la velocità.
Invece sono stati prodotti degli abusi:
§ Sul lato sinistro provenendo da via del Santo è stato realizzato un bordo non rialzato né altrimenti protetto – che quindi non può nemmeno dirsi un marciapiedi vero e proprio – che risulta inferiore a 80 cm e di fronte all’aula universitaria si riduce a 25 cm a causa di due ingombranti portarifiuti che creano ex novo una barriere architettonica.
§ Proseguendo sulla sinistra anche questo bordo scompare e 17 ingressi – tra cui le 2 uscite di sicurezza della scuola media e superiore e un collegio universitario – si aprono direttamente sulla strada; inoltre, sono stati posizionati 10 cassonetti a ridosso del muro che sul tratto terminale presenta anche una pericolosa sporgenza che costringe i pedoni ad andare in mezzo alla strada.
§ Davanti alla scuola materna il lavoro eseguito diventa scandaloso: c’era lo spazio per un piccolo slargo salvabambini, la cosìdetta penisola, mentre invece il bordo a raso inferiore a 80 cm non consente neppure il passaggio di una mamma con bambino a mano e sul lato di fronte staziona una fila ininterrotta di auto in sosta abusiva anche sulle strisce pedonali realizzate senza alcuna protezione.
§ I marciapiedi sono costantemente invasi da decine di biciclette perché per tutta la via è stata prevista una sola ghiera da 5/6 posti mentre parcheggiano in media una ventina tra cicli e scooter.
§ Nessun moderatore controlla la velocità delle auto in transito neanche di fronte all’asilo.
§ L’irregolarità della misura e della fattura dei marciapiedi non può essere giustificata con la mancanza di spazio e 7,10 metri diventano insufficienti se si utilizzano 2 metri per parcheggiare. L’entrata di un asilo è zona divieto con rimozione, ma siccome c’è spazio e nulla impedisce la sosta, diventa un parcheggio.
§ Lungo tutta la via è permessa la sosta a 6 residenti e 2 carico-scarico, ma in realtà tra auto e furgoni parcheggiati si raggiunge una quindicina di automezzi normalmente parcheggiati.
Ormai che i soldi, anche se così malamente, sono stati spesi, chiediamo che almeno si posizioni in corrispondenza alla scuola materna una ghiera per le bici in modo tale da impedire il parcheggio abusivo e nel contempo risolvere il problema delle bici mal parcheggiate. Dove manca un marciapiede vengano almeno messi dei paletti e si faccia rispettare il limite dei 30 chilometri all’ora, cioè una velocità adatta alla convivenza tra auto e ciclo pedoni. Diversamente dovremmo concludere che il criterio adottato è ancora quello di dare priorità all’auto sempre e comunque anche quando ci sono 1000 scolari e un passaggio prevalentemente pedonale.
Nel rilanciare la campagna marciapiedi liberi, i pedoni di Legambiente proseguiranno il controllo dei lavori svolti e invitiamo tutti a segnalarci anche con foto abusi commessi a danno della sicurezza del pedone.
Raffaella Poli, Legambiente Padova