Votare il quesito A contro l’ecomostro dell’Arcella

Con una nota ufficiale la segretria della CGIL di Padova prende posizione senza mezzi termini sulla consultazione prevista all’Arcella il 18 giugno: “Nonostante la formulazione volutamente confusa dei quesiti, siamo convinti che sia saggio respingere il progetto presentato dai privati e riaprire la condizione di un reale progetto di riqualificazione, votando l’opzione A”.
Dello stesso parere Sergio Lironi, Presidente di Legambiente Padova secondo cui la consultazione è volutamente ambigua. “Tutti e tre i quesiti sono stati formulati dalla maggioranza della Giunta Comunale, senza accettare alcuna delle proposte di modifica avanzate da noi ed altri, e mirano ad orientare la scelta degli elettori verso le soluzioni B.1 o B. 2 screditando pregiudizialmente la soluzione A”.
Anche Aurora D’agostino, consigliere Comunale dei Verdi è convinta che l’Amministrazione stia chiaramente parteggiando per la costruzioni delle Torri da parte della Valli srl. Tant’è che nella lettera del Sindaco inviata ai cittadini dell’Arcella c’è un’esplicita indicazione di voto. Infatti così recita la lettera di Zanonato “ogni abitante potrà scegliere una delle due soluzioni proposte: soluzione a, nessun intervento edilizio, in attesa delle nuove regole urbanistiche; soluzione b, la soluzione prevede due modalità di intervento. Le chiedo di esprimere la sua preferenza tra 1 e 2”.
Pure Giorgio Sacchetto segretario del Circolo dell’Arcella di Rifondazione Comunista parla di ’”astuzia” dell’Amministrazione nell’unificare “i due quesiti favorevoli al progetto che nella scheda saranno in un unico in un quadrato, in modo che i voti raccolti dalle due distinte ipotesi (B1 e B2) si possano sommare contro il terzo che vi si oppone. Nonostante questi espedienti Rifondazione ritiene di estrema importanza che vi sia una grande partecipazione al voto.
Concetto condiviso anche da Legambiente che invita ad andare a votare barrando la soluzione A, perché respinge i torrioni che la Valli srl vuol costruire e vuole riaprire la via ad un vero progetto di riqualificazione urbana costruito con la diretta partecipazione degli abitanti.
Sulla scheda il quesito A recita “nessun intervento edilizio, in attesa delle nuove regole urbanistiche”, lasciando intendere che si tratta di un lontano futuro e che se non si interviene oggi nulla verrà fatto nei prossimi anni. In realtà già da tempo è in corso l’elaborazione del nuovo Piano Regolatore Generale (ora chiamato PAT – Piano di Assetto Territoriale) ed è giusto che in quest’ambito trovi la sua formulazione un progetto che tenga conto – con una visione strategica dei destini della nostra città e dei nostri quartieri – si definisca la soluzione ottimale per il centro dell’Arcella, che sappia tenere in dovuto conto la complessità dei problemi: servizi, verde, traffico.
Posizione condivisa anche dalla Segreteria della CGIL che conclude ricordando come chi propone di votare A sia ben consapevole “che la riqualificazione delle periferie è un notevole impegno finanziario per i Comuni. Padova, come tutte le nostre città, deve investire in qualità degli spazi urbani, valorizzando ambiente e territorio, socialità e cultura. Il privato può realizzare comunque il proprio interesse in uno scambio perequativo vantaggioso per la pluralità dei cittadini, che affondi forti e solide radici sulla bellezza estetica, sulla quantità e qualità dei servizi pubblici, sulla valorizzazione dell’area in conseguenza del metrobus e dell’area pedonale della nuova grande piazza”.