E’ da molti anni che Legambiente di Piove di Sacco si dedica alla tutela del paesaggio nel piovese. In quest’ottica segnaliamo che sono stati presentati due progetti che mirano alla radicale distruzione di due degli ultimi “broli” (i broli sono aree aperte, pertinenti a palazzi storici, destinati, nel passato, a giardini, orti “arborato e vitato” e tutelati da leggi specifiche). La distruzione del brolo all’interno di complessi storici è indice di scarsa conoscenza della storia locale e piatto asservimento ad un’ideologia che continua a consumare il territorio senza rispetto per i valori del passato. Sarebbe utile invece una riflessione sulla perdita di un paesaggio caro alla memoria, pregiato sotto l’aspetto ambientale ed importantissimo dal punto di vista storico ed artistico.
Piove di Sacco non è nuova nel proporre sciagurati interventi di cancellazione delle tracce di ogni tessuto storico, basterà ricordare l’ultima porta di Piove in via Carrarese demolita negli ultimi anni dell’Ottocento, l’ex Palazzo Morosini abbattuto agli inizi anni Sessanta, il tentativo negli anni ottanta, per fortuna sventato, di trasformare anche l’ultima torre di Piove (attuale campanile) in una mostruosità unica. Negli ultimi dieci anni sono stati distrutti alcuni degli ultimi vecchi “broli” (l’area Vedovi a S. Nicolò, forse il parco Tonon, palazzo Zorzi, ecc.) ed è soltanto grazie alla misantropia ed opposizione del conte Gradenigo se il Palazzo e relativo “brolo” sono rimasti finora intatti. Ma gli attuali eredi già manifestano intenzioni ben diverse.
Sono almeno 15 anni che c’è un accanimento nel voler distruggere queste emergenze ed ora l’attenzione si è posta sui “broli” di due edifici di particolare pregio storico-artistico:
Il primo è inserito nel complesso della villa “Polani-Salvagnin” il località Arzerello. La villa fu di proprietà della Scuola Grande di San Rocco di Venezia e presenta la struttura architettonica tipica della villa veneta, con annessi barchessa, brolo e chiesa. L’importanza del brolo è accresciuta dalla presenza di una statua lignea raffigurante un Cristo attribuito alla scuola di Donatello.
Il secondo brolo in questione è il penultimo rimasto nel centro di Piove ed è pertinente alla villa Bassini. La villa è di stile palladiano ed ha una “barchessa” di un certo pregio architettonico.
Gli interventi edilizi proposti comportano, ovviamente, l’occupazione degli spazi aperti e la costruzione di migliaia di metri cubi di cemento. Come associazione, assieme ad altri che operano a Piove di Sacco, abbiamo fatto una importante raccolta di firme, che ha fatto emergere da parte dei cittadini la volontà di bloccare queste opere di mera speculazione. Per quanto concerne villa “Polani” forse la Soprintendenza ha intenzione di agire, ma finché non sarà posto il vincolo architettonico non bisogna abbassare il livello di attenzione. Rammarica, invece, constatare che l’Amministrazione comunale non ha dato risposta alle nostre ripetute richieste di incontro e, soprattutto, è incapace di dimostrare una concreta sensibilità nel tutelare il territorio e gli edifici storici del Piovese.
Sandro Cavaliere – Legambiente Piove di Sacco