“AUDITORIUM VAGABONDO” RITORNA AL PP1, LEGAMBIENTE: “HA VINTO LA SCELTA PIù CORRETTA DAL PUNTO DI VISTA URBANISTICO”

Ma ora si apra il dibattito sulla destinazione di piazzale Boschetti.
L’annunciato ritorno dell’auditorium nell’area del PP1 viene accolto con soddisfazione da Legambiente, che insieme agli Amici del Piovego aveva criticato la proposta dell’Assessore all’urbanistica Mariani di realizzarlo in Piazzale Boschetti.
Lì, l’Auditorium non solo avrebbe recato un danno irreparabile alle mura cinquecentesche ed al sistema del verde e delle acque ad esse connesso, ma avrebbe penalizzato anche sé stesso, non essendoci dimensioni idonee.
“Resta da capire, ora” chiede Lucio Passi, Coordinaotre di Legambiente Padova – cosa si vuol fare di un’area nevralgica come quella di Piazzale Boschetti. Un’area importante e vitale, da un punto di vista paesaggistico ed ambientale: snodo dove la città antica si integra strettamente con il Piovego e con il sistema della mura veneziane. La scelta giusta potrebbe riqualificare l’intera direttrice Portello, Piovego, Eremitani. La scelta sbagliata comprometterebbe per sempre la possibilità di organizzare un omogeneo sistema del verde intorno alle mura di Padova: il tanto l’evocato Parco delle Mura, che ritroviamo sempre nei programmi elettorali di centrodestra e centrosinistra, ma che non vediamo mai realizzare”.
Legambiente ricorda che il progetto preliminare per Piazzale Boschetti, presentato dalla Provincia è preoccupante non solo per l’evidente impatto ambientale, ma anche da un punto di vista strettamente architettonico ed estetico. Tanto preoccupante ed impresentabile, che lo stesso Consiglio Comunale – su suggerimento della Commissione Urbanistica – nel convalidare il programma limitatamente agli aspetti urbanistici ne ha di fatto richiesto una parziale revisione, e suggerendo a questo fine l’indizione di un apposito concorso pubblico di progettazione.
Legambiente quindi torna a chiedere che agli elaborati progettuali che riguardano la destinazione della stessa venga data la massima pubblicità e che si apra quanto prima un pubblico confronto sulla stessa opportunità di consentire o di negare il previsto consistente aumento delle cubature edilizie.