AL VIA LE OSSERVAZIONI ALLA VARIANTE AL PRG DI MARIANI

Legambiente "urbanistica, vero banco di prova per misurare la volontà di costruire la partecipazione della nuova amministazione"
Lunedì scorso è diventata esecutiva la delibera del Consiglio Comunale che adotta la variante Mariani al PRG. Ora l’iter prevede un periodo di tempo per la presentazione di osservazioni da parte di cittadini e Associazioni.

Secondo Lucio Passi, coordinatore di  Legambiente Padova, la partita urbanistica non è per nulla chiusa. Anzi, si intreccia con quella della partecipazione, tanto promessa in campagna elettorale, ma non ancora strutturata dalla nuova Amministrazione. “Il dialogo tra Legambiente e Comune, pur non conseguendo l’obiettivo di una revoca totale della Variante Riccoboni, ha ottenuto alcuni risultati positivi. La riduzione, sia pure limitata, della nuova edificazione consentita nei principali “cunei verdi” e l’apertura di un notevole dibattito sull’urbanistica e sui destini della città di Padova, che ha coinvolto associazioni, forze politiche, quartieri, Consiglio Comunale (pur nella scarsa trasparenza dei dati e dei progetti dell’Assessore Mariani), cosa che non accadeva da anni.

“Ora, in occasione delle Osservazioni, afferma Gabriele Righetto, urbanista di Legambiente, l’Amministrazione ha di fronte a sé un grande banco di prova per trasformare le buone intenzioni sulla partecipazione in strumenti concreti per realizzarla. E’ necessario sviluppare un ampio dibattito sulle Osservazioni alla Variante, e questo comporta che l’Assessorato all’Urbanistica e quello alla Partecipazione mettano davvero tutti in grado di partecipare alla discussione ed alle decisioni con cognizione di causa.”

“Ciò significa – conclude Sergio Lironi, Presidente di Legambiente, l’immediata predisposizione, da parte dell’Amministrazione,  di Piani guida per le principali aree interessate dalla perequazione ed in particolare di quelle dove dovrebbero sorgere i nuovi parchi. In particolare Legambiente chiede l’immediata indicazione di una tempistica precisa per il progetto di un organico sistema del verde (verde pubblico, verde privato, aree agricole, connessioni ecologiche …) a scala urbana e comprensoriale. Un progetto non solo di teorica destinazione d’uso delle aree, ma anche di concreta fattibilità, con individuazione delle possibili risorse, dei possibili incentivi ai privati e degli strumenti operativi più appropriati”.