La nettissima vittoria della soluzione A all’Arcella, di cui Legambiente è tra i principali artefici, richiede tre svolte a chi governa la città. A prendere posizione sono i dirigenti dell’Associazione Andrea Nicolello, Lucio Passi e Sergio Lironi. All’Arcella non ha vinto la destra ma gli ambientalisti.
La partecipazione
Checchè se ne dica, questo precipitoso e anomalo referendum non ha mai avuto parentele con i processi partecipativi, ma è stato solo il tentativo, fallito di raccogliere consenso attorno ad una decisione già deliberata dal C.d.Q. e dalla Giunta.
Forse il Sindaco, l’Assessore alla partecipazione Scortegagna e buona parte della giunta dovrebbero rivedere la loro interpretazione del concetto di partecipazione, con non può essere ridotto a chiedere pareri su decisioni già prese, quando invece si deve concertare con i cittadini fin dall’inizio le priorità e le opere. La vera partecipazione è fatta di strumenti precisi quali il bilancio partecipativo comunale e dei quartieri che aspettiamo invano da 2 anni, di laboratori di progettazione di quartiere a monte delle scelte urbanistiche e di riqualificazione.
Le politiche urbanistiche
Il messaggio dell’Arcella vale per tutta Padova. I cittadini capiscono che non è con progetti come quello di San carlo che si può sviluppare una città che si pretende europea, a colpi di interventi slegati da un disegno generale, per giunta, dove l’interesse del privato sul quelli della collettività è smaccatamente prevalente. Hanno capito anche che è sbagliato edificare a prescindere dalla (pessima) situazione ambientale, senza uno straccio di valutazione d’impatto, e che il verde è un valore sempre più importante per la nostra qualità urbana.
Il Sindaco, e il suo Assessore all’urbanistica dovrebbero riconsiderare la politica urbanistica che dalla Variante “Mariaboni” (Mariani-Riccoboni) in poi stanno portando avanti: concedere edificabilità sulle ultime aree verdi rimaste in città per far cassa, quale che sia, il progetto edificatorio, e a prescindere dalla sua collocazione. Sono moltissimi altri i casi analoghi in via di realizzazione (Canestrini) o in predicato, Area ex Pilli, Idrotermici, la nuova lottizzazione MDM a Padova est, vicino all’Ikea. E poi c’è la sbagliata ubicazione dell’Auditorium a piazzale boschetti….
La riqualificazione dell’Arcella.
Chiediamo che si avvii immediatamente un vero Laboratorio di progettazione partecipata, nel quale sia consentito a tutti i residenti di esprimere esigenze, idee e proposte progettuali per la riqualificazione di tutta l’area centrale del quartiere Arcella. Esigenze, idee e suggerimenti che dovranno direttamente entrare a far parte del Piano di Assetto Territoriale in corso di elaborazione (il Documento Preliminare è già stato approvato dalla Giunta) e che potranno costituire la base normativa per l’indizione di un concorso di progettazione di alto livello, perché non crediamo che la costruzione di una nuova Municipalità urbana sia tema meno importante delle realizzazione di un nuovo Auditorium.