ALLAGAMENTI E CEMENTIFICAZIONE
Ogni nuovo piano edilizio deve essere subordinato alla verifica della rete fogniaria

Sabato con 24 millimetri di pioggia Forcellini ed Arcella sono andati di nuovo sotto: un evento non certo straordinario. “Per il bacino Arcella e San Carlo- afferma Sergio Lironi, Presidente onorario di Legambiente Padova – la rete fognaria è decisamente insufficiente e serve dirottare parte delle acque direttamente nel Brenta. Per il bacino della zona Forcellini-Crescini sono necessari il rifacimento delle condotte fognarie, il raddoppio dell’impianto di sollevamento di Voltabarozzo (lavori avviati, ma poi interrotti) e la realizzazione di un nuovo impianto di sollevamento in corrispondenza del canale di San Gregorio. Ma soprattutto serve che il comune subordini ogni nuovo piano urbanistico alla preventiva verifica delle reti fognarie ed alle opere per la sicurezza idraulica.”

Della necessità e dell’urgenza di molti di questi interventi –continua Lironi, già se ne parlava in un convegno organizzato dal comune di Padova nel 2004: eppure da allora sembra che assai poco si sia fatto. E’ invece proseguita al galoppo l’edificazione delle aree soggette a rischio idraulico e le Varianti di PRG intercorse hanno trasformato molte aree verdi in aree edificabili. Clamoroso in particolare il caso di via Canestrini in cui anche le nuove case costruite in un’area già destinata a verde pubblico sono state alluvionate ed in cui è pronto un nuovo piano di lottizzazione privata che verrà a breve sottoposto al parere della Commissione Urbanistica.

A fronte di tutto ciò non vi è dubbio che i cittadini hanno pienamente ragione nel chiedere all’Amministrazione una scrupolosa verifica delle responsabilità tra le quali andrebbe annoverato il parere a suo tempo fornito dagli uffici tecnici per le nuove lottizzazioni sull’adeguatezza delle infrastrutture esistenti, e quindi il risarcimento dei danni subiti. “Soprattutto – conclude Lironi  sarebbe doveroso che il Consiglio Comunale (l’occasione potrebbe essere il  Consiglio del 21 giugno convocato proprio sul rischio idraulico) subordinasse l’adozione ogni nuovo piano urbanistico attuativo alla preventiva verifica delle capacità di carico delle reti fognarie e degli impianti di sollevamento esistenti ed alla preventiva esecuzione delle opere necessarie a garantire la sicurezza idraulica delle aree urbane interessate.