Il convegno internazionale che si svolgerà domai (lunedì) al Kunsthistorisches Institut si Firenze, curato da a cura di Chiara Frugoni, Alessandro Nova e Salvatore Settis riapre la questione delle fragilità statiche e idrogeologiche della Cappella degli Scrovegni, e conseguentemente dell’opportunità di realizzare l’auditorium a breve distanza.
Legambiente ricorda di non è essere mai stata contro la realizzazione dell’auditorium ma è contro la sua sbagliata localizzazione in piazzale Boschetti. Prima di tutto per motivi urbanistci. Infatti lì blocca la possibilità della ricostruzione di un sistema integrato fiume-verde-mura urbane nella fascia compresa tra le Porte Contarine ed il Roncajette, così come previsto dal Piano Regolatore di Piccinato, e dal progetto, a suo tempo commissionato dal Comune a Roberto Gambino, per il recupero e la valorizzazione della rete fluviale e del verde pubblico.
Per questo Legambiente ha sempre chiesto che Piazzale Boschetti venisse destinato a verde pubblico in quanto potenziale sistema connettore tra i residui spazi aperti della città densa ed il verde periurbano: un sistema in cui è essenziale il recupero ad area verde di piazzale Boschetti.
Poi ci sono i possibili danni che la realizzazione dell’Auditorium e le Torri del PP1, a sconsigliare le costruzione di grandi opere a così breve distanza dal capolavoro di Giotto.