In questa breve nota desidero porre l’accento su quelli che, a mio avviso, sono i valori imprescindibili che dovrebbero appartenere ed unire tutta la coalizione di centro sinistra: dal nascente Partito Democratico all’Unione in senso più ampio.
– Lo sviluppo sostenibile deve avere un ruolo centrale e strategico nei programmi del centro sinistra. In questo senso, un importante punto di riferimento è il manifesto sull’ambiente sottoscritto dai più importanti esponenti ambientalisti dell’Ulivo. “L’ambiente –recita il manifesto ha bisogno di nuove politiche …..che mettano al centro temi come le ecomafie, l’abusivismo, la bio-diversità, il dissesto idrogeologico” ; a questi aggiungerei il sostegno all’agricoltura biologica, ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) e allo sviluppo delle imprese attive nel settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, di una gestione trasparente dei rifiuti che metta al centro la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero dei materiali, così come il problema dei cambiamenti climatici e degli inquinamenti, da quello atmosferico a quello elettromagnetico. Sviluppo sostenibile significa la sostituzione dei tradizionali concetti di crescita economica dissipatrice di risorse con il principio dell’equilibrio tra economia ed ecologia dove i processi di produzione eco-compatibile si avvalgono dell’innovazione tecnologica e generano lavoro ed occupazione preservando le risorse esauribili. L’ambiente deve essere inteso insomma non solo come un costo, ma come un investimento sociale ed anche economico.
– Non sempre vi è la giusta valorizzazione della presenza nel nostro territorio del tessuto importante di cooperative sociali, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, imprese verdi, di organizzazioni del Commercio Equo e Solidale e di Finanza Etica. A fronte di un crescente numero di cittadini-consumatori-elettori critici e con un decisa propensione a valorizzare l’ambiente e a favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati si assiste non solo ad una crescita delle imprese non profit, ma anche ad un interessante aumento di imprese for profit vocate alla responsabilità sociale con attenzione alle nuove tecnologie ambientali e in grado di creare posti di lavoro, riducendo nel contempo la pressione sull’ecosistema. Questo pacifico esercito di nuovi produttori e consumatori critici aspetta risposte dal Partito Democratico e dalla Nuova Coalizione, nel rispetto dell’autonomia, ma lungo una rotta politica condivisa.
– La pace non è solo “non fare la guerra” è una pratica politica che, su scala locale, diventa ascolto e partecipazione delle comunità rispetto alle scelte delle amministrazioni locali e, su scala internazionale, sostiene la nascita di quei corpi civili di pace in grado di realizzare interventi di solidarietà internazionale che risultano poi determinanti nella prevenzione dei conflitti. Il Partito Democratico e la Nuova Coalizione devono fare scelte decise in questa direzione valorizzando in particolare la Cooperazione Comunitaria Decentrata. La Tavola per la Pace e il Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e per i Diritti Umani, ad esempio, dovrebbero essere non solo interlocutori, ma compagni di viaggio nell’evoluzione del futuro del centro sinistra. Occorre un maggior impegno contro le povertà per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio dell’ONU così come un aumento delle risorse destinate all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo.
– Non vi è dubbio che è l’Europa sia la casa delle nostre radici culturali e identitarie, ma è anche il luogo dell’apertura e dell’integrazione a culture e identità diverse. Non dovrebbe quindi esserci alcun dubbio nel considerare il Partito Socialista Europeo l’alveo principale entro cui sviluppare le nostre politiche sociali, ambientali e di solidarietà internazionale e al cui interno dovrebbe trovare la sua naturale collocazione il futuro Partito Democratico. E in Europa tra i molti impegni che ci aspettano vi è sicuramente quello di favorire il sostegno alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea di Nizza, dove viene ribadito il principio di non discriminazione applicato, alla cittadinanza, al sesso, alla razza, alla religione, all’età e alle tendenze sessuali nonché ovviamente alla parità fra uomini e donne.
La Carta promuove inoltre il divieto delle pratiche eugenetiche e della clonazione riproduttiva degli esseri umani, la tutela dell’ambiente, i diritti del bambino e degli anziani oltre al diritto a una buona amministrazione. Tutti principi che in maniera laica e moderna dovrebbero trovare cittadinanza nel programma del futuro partito democratico.
– Queste sono solo alcune considerazioni sul futuro del Partito Democratico e della Nuova Coalizione. Rispetto a questi temi ritengo che, in particolare i Democratici di Sinistra, non debbano giocare “di rimessa”, ma devono proporsi come un soggetto di riferimento per quei cittadini protesi verso un cambiamento sostanziale nelle politiche sociali e ambientali cercando non solo il dialogo, ma una vera e propria alleanza politica con il terzo settore sociale e ambientale, con le associazioni di volontariato e con il mondo del pacifismo italiano ed europeo.
Francesco Bicciato, assessore all’Ambiente e alla Cooperazione Internazionale del Comune di Padova