Cari genitori,
tra qualche giorno sarà Natale, una festa dedicata tradizionalmente i bambini, ma anche noi adulti abbiamo bisogno di tornare, ogni tanto, ad immergerci nello “spirito dell’infanzia”.
E’ attraverso questo “spirito” che riusciamo ad avvertire pienamente l’orrore per le guerre e le quotidiane violenze, l’amarezza per l’incomprensione fra le civiltà, il disgusto per l’egoismo e l’indifferenza così diffusi.
Ritornare bambini ci aiuta anche ad accorgerci del bene che ci circonda, a stupirci della bellezza della natura, a sentirci confortati e compresi dagli amici, ad avere voglia di sorprendere i nostri cari con un’attenzione nuova, con un piccolo gesto d’amore.
In questi momenti siamo assaliti da qualche dubbio, se valga la pena affannarci e correre dietro a tante preoccupazioni, quando ciò che più conta ci sfugge.
Natale diventa allora un tempo, un’occasione, una festa anche per noi adulti.
E i nostri figli, che ci tengono per mano, che ricercano la nostra presenza, sono la prova che ha senso nutrire una speranza positiva.
Ad essi è affidato il bene che ancora non riusciamo a compiere, le parole che non sappiamo dire, il viaggio che non siamo ancora riusciti a intraprendere.
Già nelle loro vite di oggi vediamo all’opera una parte di quel futuro di pace e di fraternità che tutti ci auguriamo.
A noi adulti il compito di non spegnere, di riconoscere, di accompagnare quel sogno.