In cinque anni l’ampia area racchiusa tra il Parco Iris, il Canale Scaricatore, le vie Canestrini e Forcellini, che il Piano Regolatore Generale destinava a verde pubblico, quindi a un servizio utile per tutta la collettività, è stata via via aggredita dalle scelte urbanistiche comunali. E dei circa 240.000 mq. iniziali rimarrà non un parco, non un’area naturale, ma una striscia di verde stretta tra edifici e parcheggi.
Gli artefici di questa aggressione sono essenzialmente tre:
* La Compagnia delle Opere: nel 2001 alcune società ad essa collegate acquisirono infatti buona parte del terreno suddetto.
* La Giunta Destro che, avvenuto il cambio di proprietà dei terreni, dopo pochi mesi avviò le procedure per renderli edificabili e successivamente, nel 2003, autorizzò la costruzione nell’area di sei palazzoni con 130 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
* Il Centrosinistra, che all’opposizione gridò allo scandalo e denunciò la speculazione edilizia in atto ma, una volta eletto, si limitò a diminuire la cubatura precedentemente stabilita ed ora acconsentirà l’ulteriore costruzione di 150 alloggi.
Ma come spiegano chiaramente Sergio Lironi – Presidente di Legambiente, Edoardo Salzano – ex Preside della Facoltà Pianificazione Territorio dello IUAV, Luisa Calimani – Preside della Rete Architetti e Urbanisti “Città Amica” e Lorenzo Cabrelle – tecnico urbanista, l’edificabilità dell’area non era ineludibile – come sostengono il Sindaco e l’assessore all’urbanistica Mariani – né sul piano legale, né sul piano economico, né tanto meno sul piano politico. Infatti l’area in questione, una volta decaduto il vincolo a verde, era da considerarsi “area bianca” (in attesa cioè di destinazione da parte dell’ente pubblico comunale), che poteva essere destinata ad area agricola o rivincolata a verde pubblico; e i costi dell’indennizzo conseguente e dell’eventuale esproprio sarebbero stati sostenibili perché calcolati sui valori di un’area non edificabile.
E per vederci più chiaro il comitato ha affidato i propri dubbi e sospetti alla Magistratura attraverso un esposto. A non convincere i cittadini è soprattutto la concessione del finanziamento regionale per la costruzione degli alloggi ERP alle cooperative della Compagnia delle Opere, la quale attraverso il solito gioco delle scatole cinesi sembra sia riuscita ad aggirare le condizioni fissate dalla legge per la concessione del finanziamento.
In ogni caso la strada per porre rimedio alla situazione si può ancora trovare: Il Comune deve bloccare le nuove costruzioni previste e ridiscutere il futuro dell’area all’interno del Piano di Assetto Territoriale (PAT).
Per discutere delle prossime iniziative per salvaguardare l’area verde rimasta il Comitato ha indetto un incontro con la cittadinanza fissato per venerdì 19 gennaio, alle ore 21, presso la Sala Polivalente di via Piovese.
Scarica il dossier completo dal sito www.comitatoiris.net
Canestrini: il verde venduto alla speculazione
Comitato Iris