CEMENTO IN VIA GOZZI LEGAMBIENTE SI UNISCE ALLA PROTESTA
LIRONI: “NON è IL POSTO GIUSTO PER L’AUDITORIUM”

“Voler realizzare nuove volumetrie edilizie nell’area di Piazzale Boschetti significa demolire una delle ultime possibilità di ricostruire un tessuto urbanistico di qualità a Padova.” A sostenerlo è Sergio Lironi, Presidente di Legambiente Padova, che si unisce alla protesta organizzata oggi dagli “Amissi del Piovego” ed altre associazioni ambientaliste, contro l’ipotesi di costruzione del nuovo auditorium nell’area di Piazzale Boschetti. “La proposta appare ancor più discutibile – prosegue Lironi – se si considera la dimensione dello spazio disponibile a Piazzale Boschetti: meno di 14 mila metri quadri. Inoltre nell’area già sono presenti due palazzine novecentesche, che non possono essere demolite in quanto tutelate dalla Soprintendenza. “Dagli interessanti studi effettuati dalla Facoltà di Architettura di Venezia – continua Lironi- che invece ipotizzava credibilmente la realizzazione dell’Auditorium nell’area del PP1, risulta che lo stesso richiederebbe una volumetria variabile almeno di 20 mila metri quadri, contandi al minimo le infrastrutture di servizio e per consentire l’accesso e la sosta dei frequentatori (oltre che per consentire al manufatto architettonico di “respirare” e di connettersi armonicamente all’ambiente circostante).
Vogliamo capire – chiede Legambiente- se la Giunta vuole costruire proprio in quel sito l’auditorium, e in questo caso perché. A chi gioverebbe?
Quella localizzazione
, non solo recherebbe un danno irreparabile alla vista delle mura cinquecentesche ed al sistema del verde e delle acque ad esse connesso, ma risulterebbe penalizzare gravemente lo stesso progetto di Auditorium, che, oltre ad essere troppo prossimo ad una strada di grande scorrimento qual è via Trieste, non potrebbe avere le dimensioni idonee a svolgere le proprie attività, né avrebbe spazi limitrofi utilizzabili per eventuali futuri ampliamenti.
Se proprio è interdetta l’opzione PP1, conclude Lironi, perchè non ripensarne la localizzazione in altra area urbana? Perché non pensarlo come occasione di riqualificazione architettonica e culturale delle nostre periferie, in stretta connessione con le nuove linee di trasporto pubblico su ferro? Perché, ad esempio, non a San Carlo in sostituzione delle terribili torri del “progetto Gregotti” previste da una recente variante urbanistica?.
Si ricordi, conude Legambiente, che all’altro lato di via Gozzi è già prevista la costruzione di un autosilo per 700-800 posti auto fuori terra. Quanto cemento si vuole ancora a Padova?