Legambiente fa il punto sulla cementificazione delle aree verdi richiamando il Comune alle proprie responsabilità sulla qualità dello sviluppo urbano. Lo fa tramite il suo bollettino, Verdiamo un po’, con un dossier in cui ripercorre il dibattito sulla perequazione e ricostruisce le sorti di due cunei verdi simbolo della battaglia ambientalista degli ultimi anni: il Basso Isonzo e l’Iris.
“Partiamo dalle mappe per rendere chiaro a tutti a cosa andremo incontro se l’Amministrazione non deciderà di rimediare alle scelte adottate con l’ultima Variante al Piano Regolatore” dichiara Sergio Lironi ”ovvero un proliferare di condomini e di villette e parcheggi che eroderanno le ultime aree verdi rimaste all’interno di Padova trasformandole in un qualcosa di molto più simile ai giardinetti delle nuove abitazioni che a quella rete ecologica che avrebbero dovuto rappresentare e di cui Padova avrebbe tanto bisogno per non trasformarsi in una camera a gas d’inverno e in un bollitore d’estate.” E’ il caso dei terreni in zona Iris, dove sono previste altre 150 abitazioni che si sommeranno alle 130 già in costruzione, ma è quello che potrebbe accadere anche a Terranegra come alla Guizza. Nel Basso Isonzo le vaste dimensioni dell’area permetteranno di residuare maggior verde ma la l’edificazione prevista non è per questo meno pesante perché si rinuncerà così all’unica possibilità di avere un vero e proprio Parco Urbano degno di standard europei.
Il Comune oggi si trova così a dover fare i conti anche con nuovi interlocutori che non sono certo “talebani verdi” ma sono i suoi stessi Consigli di Quartiere: dai laboratori partecipati organizzati per la stesura del nuovo Piano di Assetto Territoriale è infatti emersa la netta richiesta di bloccare l’edificazione nelle aree verdi di maggior pregio. E così Quartieri 3 e 4 chiedono che la cubatura prevista dal Comune in zona Iris, Isola di Terranegra e Guizza, venga spostata in altre aree in grado di accoglierla senza le ripercussioni socio-ambientali che avrebbe avuto sulle prime e sul disegno urbanistico di tutta la città. Così come negli incontri di Agenda 21 sul Basso Isonzo era emersa la richiesta di utilizzare i crediti edilizi per trasferire la cubatura e salvaguardare la più ampia superficie possibile di area verde.
“I laboratori nei Quartieri e Agenda 21 sono due percorsi che il Comune rivendica come gli strumenti di partecipazione messi in campo da questa Amministrazione,” commenta Sandro Ginestri del direttivo di Legambiente ”ma per l’urbanistica sono partiti decisamente col piede sbagliato perché, prima hanno approvato la Variante che ha reso edificabili le aree, e poi hanno fatto i laboratori per sentire cosa ne pensava la gente”. La gente ora si è espressa e non è per nulla contenta e così i Quartieri hanno fatto proprie le istanze raccolte.
Così Devis Casetta, coordinatore della Commissione urbanistica del Quartiere 4 dichiara “Abbiamo fatto un lungo lavoro, confrontandoci con i cittadini e ragionando assieme e per quanto riguarda aree verdi di pregio come quelle in zona Iris o alla Guizza abbiamo chiesto al Comune di intervenire attraverso l’utilizzo dei crediti edilizi per spostare in toto o in parte, le cubature ormai concesse trasferendole in ambiti più favorevoli.”
La parola passa quindi al Comune: vorrà ascoltare le richieste che arrivano dai cittadini e dagli stessi Quartieri? A Legambiente continuano a sperare anche se commentano “tutto sarebbe stato più facile se ci avessero dato ascolto prima che la Variante venisse approvata concedendo l’edificabilità. Ora ci sono ancora dei margini per rimediare almeno in parte ma i segnali che per il momento arrivano da Palazzo Moroni sono tutt’altro che incoraggianti.” Pare infatti che anziché tornare sui sui passi il Comune voglia addirittura aumentare le cubature previste in queste aree per riscattare alcuni terreni dove ha reiterato il vincolo a verde pubblico!
– scarica il Dossier Cemento completo
Estratti dai documenti conclusivi dei Laboratori partecipati nei quartieri
QUARTIERE QUATTRO
“è necessario gestire la perequazione anche in modo disgiunto e adottando lo strumento dei crediti edilizi, al fine di dislocare, in toto o in parte, le volumetrie previste dalla Variante nelle aree di rilevanza ambientale o interessate da criticità infrastrutturali verso aree maggiormente idonee.”
– Area di Perequazione Zona Iris:
“…non edificare dato il suo carattere rilevante nel sistema ecologico e verde della città (rafforzato anche dalla presenza di uno dei parchi più apprezzati dalla popolazione) e date le sue criticità dovute alla difficile viabilità ed al medio rischio idraulico di quell’area. Si compensi la non edificazione in loco con l’applicazione di perequazione disgiunta in altra area della città che non abbia carattere strategico come l’Iris. Si possono applicare criteri per crediti edilizi e permute. Nel salvaguardare l’importanza del cuneo verde Iris non si trasferiscano in altra parte della città fattori di degrado e compromissione dell’equilibrio socioambientale.”
– Aree di Perequazione alla Guizza:
“Il PAT caratterizzi la nuova via di connessione con la Strada Adriatica come viabilità di rione, non come bretella di attraversamento tangenziale, in modo tale da non compromettere i caratteri ecologici del cuneo verde e assicurare una sicura mobilità ciclopedonale. Le aree di perequazione si compattino e possibilmente si dirotti il volume edificabile sulle analoghe aree poste nella punta estrema della Guizza.
QUARTIERE TRE
– Area di perequazione del parco Iris:
“Obiettivo: Evitare ulteriori edificazioni all’interno del Parco. Interventi: utilizzare lo strumento dei crediti edilizi per permettere lo spostamento delle cubature…”
– Area di perequazione Isola di Terranegra:
“Obiettivo: Salvaguardia dell’isola come area di tutela delle aree verdi e agricole. Interventi: Conversione dell’edificabilità prevista dalla perequazione in credito edilizio da godere nell’area edificabile ottenuta dallo spostamento dei binari (accordo con la Zip)…”