Che fine farò il cinema Astoria?

A Monselice l’ex Astoria rischia il passaggio da cinema-teatro a condominio… con una bella breccia sulle mura storiche della città! Dopo 7 anni d’abbandono, interrotti dalla straordinaria esperienza dell’autogestione a cavallo tra il 2003 e 2004, dopo vari approcci tra proprietario e Amministrazione Conte, arriva ora un nuovo progetto.
Il primo sentimento è quello di registrare l’avvenimento come un fatto positivo, come un tentativo di cancellare la vergognosa situazione di uno stabile diroccato nel cuore del centro storico di Monselice. L’entusiasmo però lascia subito il posto alla perplessità appena si definiscono i contorni del progetto presentato: nessuna sala polivalente per cinema, teatro, conferenze, esposizioni, ma un mega-condominio con ben 23 appartamenti.
Vale a dire che un luogo storico della cultura monselicense si trasformerà in area completamente residenziale. Cosa potrà significare questa scelta dal punto di vista dell’impatto ambientale, architettonico ed urbanistico lo si potrà capire, non appena saranno noti tutti gli aspetti del progetto.
La rabbia invece sale quando si prospetta la realizzazione di un passaggio attraverso le mura storiche di Monselice per garantire ai residenti del condominio un collegamento con i giardini di Via Argine destro.
Dopo anni di promesse, di progetti sofferti, di finanziamenti e stanziamenti che stanno portando all’avvio del restauro della cinta muraria, arriva un progetto che prevede l’apertura di una nuova breccia al servizio di un insediamento residenziale.
E’ un’ipotesi di fronte alla quale l’amministrazione Conte non deve balbettare, ma esprimere fin da subito un netto parere contrario, senza farsi lusingare da misere contropartite, come la sistemazione dei giardini del pattinaggio.
Il patrimonio storico-architettonico rappresentato dalla cinta muraria, già pesantemente compromesso dalle attività edificatorie dei secoli precedenti, non può subire un ulteriore scempio. L’idea di una breccia sulle mura ci fa inorridire e garantiamo fin da ora la massima mobilitazione per evitarne il suo compimento.
Resta il rammarico di avere al governo della città amministratori estranei alla vita e alla storia di questo paese. In caso contrario avremmo visto maggiore interessamento, avremmo visto proposte d’acquisizione pubblica dell’area, avremmo discusso di progetti misti pubblico/privato tesi a favorire la vocazione culturale del luogo, rivolti ad offrire una risposta al bisogno di spazi sociali, culturali e ricreativi di cui il centro storico ha bisogno per rinascere, di cui i cittadini invocano da anni la realizzazione.
Speriamo non sia troppo tardi per invertire la rotta, speriamo in un sussulto della città, perché confidare nella lungimiranza di chi amministra o nella magnanimità dei proprietari potrebbe rivelarsi fatale.

Francesco Miazzi, consigliere comunale Monselice, Verdi lista del girasole