Ora che il nuovo parcheggio multipiano costruito sopra l’ex Cledca è visibile a tutti, è diventato assolutamente evidente quanto la scelta di buttare altro cemento in una zona già così densamente edificata, sia poco consona con uno sviluppo razionale dell’area, puroppo già gravemente compromesso. Senza voler entrare nel merito delle motivazioni viabilistiche per cui quel parcheggio non dovrebbe essere lì, ovvero che la politica dei trasporti dovrebbe prevedere parcheggi all’esterno della città e non a ridosso della cinta muraria, la scelta è, a dir poco, criticabile per questioni urbanisitiche ed estetiche.
Ma purtroppo i problemi di quell’area che secondo il piano regolatore di Piccinato doveva essere destinata al Parco delle Mura, non sembrano finire qui, visto che il Sindaco Zanonato, sordo a tutte le grida d’allarme per i rischi idrogeologici della zona, prosegue dritto per la sua strada: quella di costruire un cubo di cemento nell’ultima zona libera dell’area, quella di Piazzale Boschetti. Cubo di cemento che dovrebbe ospitare l’auditorium; un auditorium di cui Padova ha assoluta necessità, ma che non può essere edificato in quello che già oggi è il regno del cemento.
Proposte? Ce ne sono, eccome, se l’amminstrazione volesse ascoltarle. Tante per dirne una: perchè non costruire l’auditorium in Fiera? Una soluzione, questa, che vedrebbe d’accordo ambientalisti e costrutturi, una insolita accoppiata, un’alleanza non banale. Pare però che il comune, con le ultime scelte di cui si è letto recentemente sulla stampa, non abbia voluto tenere conto di questa inedita condivisione di idee . L’auditorium in Fiera avrebbe inoltre il vantaggio di poter funzionare anche come centro congressi, altro luogo di cultura che necessita la città di Padova per sviluppare un profilo europeo. Inoltre, accorpare auditorium e centro congressi permetterebbe una razionalizzazione delle spese, oggi più che mai necessaria.
Insomma l’alternativa (e questa è solo una delle possibili) ci sarebbe: ma il Sindaco continua ad andare per la sua strada, anche se dubitiamo che la commissione di esperti nominata su proposta del Consiglio comunale confermi che la Cappella degli Scrovegni risulti al riparo da eventuali rischi di ordine idreogeologico.
Un ultima appello va però lanciato ai muscisiti, che qualche giorno fa hanno tenuto un concerto in favore dell’auditorium. Hanno ragione, eccome, a protestare. Ma loro che sono uomini d’arte, capiscano che lo sviluppo di un’arte, in questo caso della musica, non può avvenire a discapito o ignorando questioni urbanistiche e di mobilità. La musica può aiutare a vivere meglio, ma anche scelte urbanistiche più lungimiranti possono farlo. Ecco, a noi piacerebbe che queste cose andassaro, è proprio il caso di dirlo, in sintonia.
Andrea Ragona – Presidente Legambiente Padova