Colli: il Parco delle lottizzazioni

Fin troppo facile ironizzare sulla scelta di uno stimato, efficiente funzionario di Polizia a nuovo direttore del Parco dei Colli Euganei quando il programma del nuovo Esecutivo, presentato in occasione del suo insediamento, è tutto incentrato sull’obiettivo di aprire una “nuova era” dove il Parco non sia più visto come un “gendarme inflessibile e sordo”.
In realtà quella che non tramonta mai è l’era della lottizzazione delle cariche. Ci dobbiamo tutti rassegnare e applaudire? Ci potremmo almeno accontentare che fosse una lottizzazione efficiente. Per fare una presidente galaniana, un direttore casariniano e un Esecutivo in perfetto stile Cencelli ci sono voluti quasi due anni. E nel frattempo sono passati come dettagli secondari e burocratici atti come il programma del nuovo Esecutivo o i bilanci dell’Ente per i prossimi anni. E adesso, attenzione, si apre il nuovo fronte di possibili spartizioni: quello del personale. Con la nuova legge di due anni fa si è voluto il personale del Parco non più “assegnato dalla Giunta regionale” ma alle dirette dipendenze dell’Ente.
Con l’aria che tira si sta concretamente prospettando il pericolo di una vera e propria fuga in massa, in ogni caso quantomeno con gravi conseguenze sulla perdita di esperienze e competenze. La si arginerà questa fuga o se ne approfitterà per un bel rimpasto lottizzato? Se dobbiamo tener conto di come si è aperta questa nuova fulgida era ci sono purtroppo ben poche illusioni sulla risposta.

Gianni Sandon, Comitati Difesa Colli Euganei e Consigliere Ente Parco