COMUNE E TAGLI AL TPL
Bene non aumentare i biglietti, ma nessun coraggio sulle strategie

Ieri la Giunta del Comune di Padova ha scelto una risposta parzialmente condivisibile ai tagli dei finanziamenti al trasporto pubblico locale: non ha voluto scaricare pesantemente e totalmente sui padovani la scellerata scelta della Regione Veneto, compiuta a dicembre, di tagliare di ben 30 milioni il finanziamento previsto per legge a favore del trasporto pubblico, che per Padova significano circa 2 milioni in meno ad APS Holding.

Ma per recuperare – parzialmente – i mancati finanziamenti si sono decise due strade che lasciano perplessa Legambiente.

“Da una parte – spiega Andrea Nicolello, responsabile mobilità di Legambiente Padova – si aumenta il costo degli abbonamenti, che una corretta politica di marketing indica invece come quelli da salvaguardare. Dall’altra, si tagliano le corse nella fasce di morbida, trasformando il TPL in un servizio per l’utenza scolastica. Mentre nei due anni in cui è stato possibile migliorare le frequenze nelle ore centrali abbiamo assistito ad un aumento significativo di nuovi utenti (+ 500.000, dati APS), prova che se cresce l’offerta cresce la domanda. Due scelte che messe assieme faranno diminuire l’utenza e aumentare traffico e inquinamento.”

“Ma – continua Nicolello – ci preoccupa anche l’assenza di scelte strategiche. E’ noto che la Regione Veneto proseguirà con i tagli. Come reagiranno Comune e Provincia? con l’ennesima operazione tappa buchi? Serve un cambio di passo e le strade sono chiare, indicate da anni: aumento della velocità commerciale (2 km/h in più valgono secondo APS almeno 1 milione di riduzione dei costi), ridisegno della rete cittadina in funzione del tram, biglietto unico, eliminazione delle sovrapposizioni fra urbano ed extraurbano, razionalizzazione del servizio per arrivare all’azienda unica nel Bacino provinciale. Esistono già fior di studi su tutto questo.”