COMUNE RASTRELLA BICI IN STAZIONE
Fermate le rimozioni e prima sistemate le rastrelliere

Non si fermano le rimozioni di bici dal piazzale stazione effettuate dai vigili urbani che, questo lunedì, hanno riaperto la caccia alla bicicletta posteggiata fuori dalle rastrelliere.

Legambiente torna a criticare l’operato del Comune: “sembra impossibile – denuncia Olaya Orozco, volontaria europea in forza all’associazione ambientalista – che il Comune di Padova non si accorga di quanto sia inadeguata l’offerta di rastrelliere in piazzale Stazione e pensi di risolvere il problema rimuovendo biciclette di studenti e pendolari che le attaccano ai pali per non farsele rubare. Nelle scorse settimane abbiamo fatto dei rilevamenti, in giorni ed orari diversi, ed alcuni dati significativi si ripetono con costanza. Invece di proseguire con le rimozioni delle biciclette in buono stato il Comune dovrebbe ripensare l’offerta di posteggi bici nel piazzale della stazione: sostituendo le rastrelliere esistenti con quelle con l’aggancio al telaio e posizionandole più vicine all’ingresso della stazione, evitando luoghi poco o mal frequentati.”

Il miraggio dell’aggancio al telaio

Si comincia con le rastrelliere dotate di archetto con aggancio al telaio: non ce n’è nemmeno una nel piazzale della stazione, sono solo lungo il terminal dei bus extraurbani ed est. La gente cerca di poter agganciare con sicurezza la propria bici e se trovasse rastrelliere di questo tipo le sfrutterebbe, altrimenti tende a ripiegare su pali o simili. Serve quindi sostituire le rastrelliere presenti nel piazzale della stazione con i modelli che permettono l’aggancio al telaio.

Un ambito “posto al sole”
Nelle rastrelliere attorno all’edicola a fianco della stazione, i posti bici sono ben delimitati da appositi stalli e potrebbero ospitare 63 biciclette. Se ne trovano invece parcheggiate fino a 100 a cui si sommano altre 10 o 20 bici appoggiate lungo il muro. Qui si parcheggia usando gli stalli per le ruote, ma poi ci si infila tra una bici e l’altra, o si inventano posteggi sul retro della rastrelliera dove non ce ne sarebbero. Qualche bici si avvicina, per far finta di essere parcheggiata correttamente mentre in realtà non riesce a raggiunge la rastrelliera ed è incatenata solo a se stessa. Ecco i bizzarri modi in cui la gente cerca il suo “posto al sole”, il più possibile vicino all’ingresso della stazione e soprattutto in un posto di passaggio,  rincuorata in questo caso anche dalla presenza dell’edicola. A poca distanza infatti, nei posteggi addossati alla rampa del tram che sale sul Borgomagno si troverebbero sempre alcuni posti liberi, ma qui i posteggi sono nascosti dalle auto in sosta, in un marciapiede in cui non passa mai nessuno e dove è quindi molto più pericoloso lasciare la bici o anche solo andare a recuperarla.

Comode rastrelliere… per sedersi
Altro esempio significativo sono le rastrelliere posizionate proprio davanti alle vetrine del Blockbuster – chiuso da anni – che sono sempre vuote e usate come panchine da sbandati. Qui i ciclisti preferiscono parcheggiare a qualche metro di distanza, agganciandosi agli alberi in mezzo alla camminata pedonale che danno un po’ di sicurezza.

Penuria ad ovest, carcasse ad est
Un altro elemento che emerge dai conteggi è la carenza  in generale di posti per le bici sul lato ovest della stazione, a differenza del lato est dove il grande posteggio bici a ridosso di via Tommaseo ha la capienza per accogliere anche molte carcasse abbandonate che sarebbero oggi le uniche bici da dover rimuovere.