Quasi mezzo milione di metri quadrati in più di zona agricola a cui cambiare destinazione d’uso.
Questo sarebbe l’errore commesso dal comune nel dimensionamento del PAT, contestato da Legambiente. Errore che accentua un consumo di territorio agricolo, che si rivela ancor più ingiustificato in un momento in cui l’agricoltura sta tornando ad essere un settore strategico per lo sviluppo economico di ogni nazione.
“Abbiamo chiesto chiarimenti al Settore comunale competente – spiega Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente Padova – ma, non avendo ancora ricevuta risposta, rendiamo pubbliche le nostre osservazioni e la nostra richiesta di precisazioni nel merito.
Continua Lironi: “potremmo anche sbagliarci ma qualcosa non torna nei conti del Piano di Assetto del Territorio (PAT) di Padova adottato dal Consiglio Comunale il 7 aprile 2009. Com’è noto, la legge urbanistica regionale del 2004, prendendo atto dei gravi danni provocati al paesaggio, al sistema idrogeologico ed alla stessa economia della nostra regione dalla abnorme distruzione di suolo agricolo dei decenni scorsi, ha stabilito per il dimensionamento dei nuovi PAT un limite massimo alla trasformabilità delle superfici agricole utilizzate (SAU) in zone con destinazioni diverse da quelle agricole. Questo limite è stato esattamente quantificato, in relazione alle diverse caratteristiche dei comuni veneti, con una delibera della Giunta Regionale: il limite massimo stabilito per il Comune di Padova corrisponde allo 0,65% della SAU.
Tradotto in cifre, se – come afferma il PAT di Padova – l’attuale superficie agricola utilizzata nel territorio comunale è pari a 27.867.993 mq, la quantità di SAU sacrificabile alle nuove urbanizzazioni non dovrebbe superare i 181.142 mq. Nella Relazione e nelle norme tecniche del PAT questo limite viene invece elevato a 667.944 mq, quasi mezzo milione di mq in più che – a quanto ci è dato capire – sembrano derivare da un errore di calcolo: nelle tabelle allegate al PAT scopriamo infatti che la percentuale dello 0,65% è stata applicata, anziché alla sola SAU, all’intera superficie territoriale del Comune (pari a mq 93.418.780), incrementando peraltro il valore così ottenuto di un ulteriore 10% (incremento consentito dalla legge, ma solo sulla base di adeguata motivazione).
Questo sovradimensionamento delle aree di espansione urbana ci sembra tanto più grave se consideriamo che i dati forniti dai censimenti generali dell’agricoltura (l’ultimo risale all’anno 2000) documentano impietosamente l’enorme, in larga misura ingiustificato consumo di terreno agricolo avvenuto nel nostro comune. Dal 1970 al 2000 la superficie agricola utilizzata (SAU) si è ridotta del 44% e costituisce attualmente non più del 24% della superficie territoriale comunale. Un vertiginoso balzo nella cementificazione del nostro territorio si è avuto soprattutto negli anni ’90, quando il consumo di suolo agricolo è salito da una media di 108.000 mq/anno a ben 879.000 mq/anno: anni nei quali la popolazione anziché aumentare è diminuita di oltre 10.000 unità.
Se la nostra lettura delle norme di legge verrà confermata dagli uffici competenti- conclude Lironi – riteniamo quanto mai urgente una correzione delle previsioni e del dimensionamento del PAT e si richiede che nel contempo non vengano adottate varianti al PRG vigente che comportino ulteriore consumo di suolo agricolo.