Abbiamo chiesto chiarimenti al Settore comunale competente ma, non avendo ancora ricevuta risposta in oltre 10 gg, rendiamo pubbliche le nostre osservazioni e la nostra richiesta di precisazioni nel merito.
Potremmo sbagliarci, ma a nostro giudizio qualcosa non torna nei conti del Piano di Assetto del Territorio (PAT) di Padova adottato dal Consiglio Comunale il 7 aprile 2009. Com’è noto, la legge urbanistica regionale del 2004, prendendo atto dei gravi danni provocati al paesaggio, al sistema idrogeologico ed alla stessa economia della nostra regione dalla abnorme distruzione di suolo agricolo dei decenni scorsi, ha stabilito per il dimensionamento dei nuovi PAT un limite massimo alla trasformabilità delle superfici agricole utilizzate (SAU) in zone con destinazioni diverse da quelle agricole. Detto limite è stato esattamente quantificato, in relazione alle diverse caratteristiche dei comuni veneti, con apposita delibera della Giunta Regionale (allegato A della DGR n. 3150 del 25 novembre 2008): il limite massimo stabilito per il Comune di Padova corrisponde allo 0,65% della SAU.
Tradotto in cifre se – come afferma il PAT di Padova – l’attuale superficie agricola utilizzata nel territorio comunale è pari a 27.867.993 mq, la quantità di SAU sacrificabile alle nuove urbanizzazioni non dovrebbe superare i 181.142 mq. Nella Relazione e nelle norme tecniche del PAT detto limite viene invece elevato a 667.944 mq, quasi mezzo milione di mq in più che – a quanto ci è dato capire – sembrano derivare da un errore di calcolo: nelle tabelle allegate al PAT scopriamo infatti che la percentuale dello 0,65% è stata applicata, anziché alla sola SAU, all’intera superficie territoriale del Comune (pari a mq 93.418.780), incrementando peraltro il valore così ottenuto di un ulteriore 10% (incremento consentito dalla legge, ma solo sulla base di adeguata motivazione).
Questo sovradimensionamento delle aree di espansione urbana ci sembra tanto più grave se consideriamo i seguenti aspetti:
a. La rapida crescita a livello mondiale della domanda di prodotti agricoli, utilizzati sia a fini alimentari che energetici, fa sì che l’agricoltura stia tornando ad essere un settore strategico dello sviluppo e del benessere economico di ogni nazione. La salvaguardia e la valorizzazione degli stessi terreni ancora utilizzati a fini agricoli in ambito periurbano sono oggi uno degli obiettivi strategici di ogni strumento di pianificazione urbanistica che voglia richiamarsi alla sostenibilità ambientale.
b. I dati forniti dai censimenti generali dell’agricoltura (l’ultimo risale al 2000) documentano impietosamente l’enorme, in larga misura ingiustificato consumo di terreno agricolo avvenuto nel nostro comune. Dal 1970 al 2000 la superficie agricola utilizzata (SAU) si è ridotta del 44% e costituisce attualmente non più del 24% della superficie territoriale comunale. Un vertiginoso balzo nella cementificazione del nostro territorio si è avuto soprattutto negli anni ’90, quando il consumo di suolo agricolo è salito da una media di 108.000 mq/anno a ben 879.000 mq/anno: anni nei quali la popolazione anziché aumentare è diminuita di oltre 10.000 unità.
c. Una consistente parte di superficie agraria non è censita come SAU, in quanto complementare alle coltivazioni (boschi, cedui, strade poderali, edilizia rurale e agriturismo, ecc.). Purtroppo la legge regionale non pone un limite all’urbanizzazione di questo territorio, che invece potrebbe essere importante per le costruzione delle reti ecologiche e per potenziare le stesse attività agricole. Il PAT di Padova prevede di utilizzarlo totalmente a fini edificatori: ai 667.944 mq di cui sopra si aggiungono dunque ulteriori 4 milioni circa di mq, destinati alla costruzione di quasi 4,7 milioni di mc di nuova edilizia residenziale (per una irrealistica previsione di un aumento della popolazione residente di circa 24.000 abitanti).
Se la nostra lettura delle norme di legge verrà confermata dagli uffici competenti, riteniamo quanto mai urgente una correzione delle previsioni e del dimensionamento del PAT e si richiede che nel contempo non vengano adottate varianti al PRG vigente che comportino ulteriore consumo di suolo agricolo.
Sergio Lironi – Presidente Onorario Legambiente Padova
ULTIMA ORA: parte di questo articolo è stato pubblicato oggi da un quotidiano locale insieme alla risposta di Luigi Mariani (clicca qui per l’intervento dell’ex assessore all’Urbanistica).
Tesi fumose e preoccupanti, le sue. Risponde che rispetto alla SAU non si tratterebbe di un errore, ma di una precisa volontà della Giunta nell’usare i vecchi parametri (per altro a tempo ampiamente scaduto).
Ma Mariani va oltre, con affermazioni imprecise, sbagliate e numeri incompleti. Non su questioni generiche o di indirizzo sulle quali è lecito avere opinioni differenti, ma su atti amministrativi da tempo deliberati.
Ecco quindi le precisazioni di Legambiente (clicca qui per scaricare) (a.n.r.)