La volontà di ampliare la zona libera dalle auto è un’ottima cosa. Commenta così Legambiente le nuove domeniche ecologiche proposte dal Vicesindaco Arturo Lorenzoni. I morti per caldo, la siccità e le recenti trombe d’aria evidenziano come la questione ambientale debba essere la prima nell’agenda dei politici: educare a un nuovo modo di spostarsi tramite le nuove domeniche ecologiche dove lo stop alle auto è reale e non solo simbolico, è dunque qualcosa di importante.
“Risulta poi alquanto curioso – spiega Andrea Ragona presidente dell’associazione – che alcune associazioni dei commercianti contrastino queste misure. Tanto per fare un esempio era lo scorso aprile quando l’Ascom, definiva uno scempio le aperture domenicali, promettendo battaglia a tutti i livelli. Mi domando come mai ora, dopo pochi mesi, si rivendichi il diritto di andare a fare le compere di domenica in auto. Le associazioni di categoria sanno benissimo che Legambiente sta a fianco del piccolo commercio e contro i centri commerciali, come l’Ecomostro di Due Carrare. Ma è sbagliato pensare che si possa battere l’offerta dei centri commerciali incentivando l’uso dell’auto. E’ un’idea legata al passato che non funziona più. I centro commerciali si sconfiggono con centri storici pedonalizzati e a misura di famiglia, possibilmente in bici o coi mezzi pubblici (che vanno però potenziati e in questo le colpe di Zaia sono molto gravi).”
Bene quindi anche l’idea di non trasformare la Prandina in un parcheggio: “Quella di realizzare parcheggi in tutti gli spazi vuoti è un’idea che poteva funzionare vent’anni fa. Il 2020 è alle porte e non possiamo pensare la città come se fossimo negli anni ’80: già oggi la gente si muove in maniera diversa e nel giro di pochi anni assisteremo a una rivoluzione dei trasporti, un po’ come è stato per i cellulari. I parcheggi oggi a Padova sono sufficienti, ma mal segnalati. Più che farne altri sarebbe meglio potenziare la segnaletica, cosa che permetterebbe di raggiungere il parcheggio libero nel minor tempo possibile, senza costringere gli automobilisti a interminabili giri.”