Per la terza volta dal 2004, la determinazione di una donna inglese, Detta Reagan, ha riunito in Medio Oriente più di 200 donne, di 30 nazionalità, che si sono mosse attraverso Siria, Libano, Giordania, Palestina, Israele. In autobus,ma anche con un mezzo insolito, per il sesso femminile,in quei luoghi:la bicicletta .
Follow the women è il nome dell’evento che, attraverso tutti i paesi citati ha riscosso la calorosa accoglienza e l’affettuosa partecipazione di abitanti ed autorità locali. FTW (le affezionate usano l’acronimo) è un movimento internazionale dedicato alla pace in Medio Oriente. Dà vita al sogno della sua ideatrice: far crescere la coscienza delle difficoltà di vita in Medio Oriente, causate dalla continua situazione conflittuale, che colpiscono maggiormente i più indifesi: donne e bambini. Si propone quindi di far conoscere alla comunità internazionale un’immagine obiettiva della regione e delle donne che vi vivono, gettando un ponte tra donne occidentali e orientali per una reciproca conoscenza e un mutuo sostegno, al fine anche di rendere più forti e attive le donne nel processo di pace.
I 13 giorni passati insieme alle donne mediorientali hanno permesso alle occidentali un approccio alla conoscenza della complessità e varietà della condizione femminile in Medio Oriente, dovuta ai fattori più svariati: religione di appartenenza, educazione familiare, ceto, nazionalità. La non riconducibilità ad uno stereotipo è stata la scoperta che molto ha fatto riflettere.
L’attraversamento delle frontiere ha dovuto seguire percorsi obbligati, dettati dalle relazioni tra gli stati:dalla Siria, pur se con ore di attesa alla frontiera, si può accedere al Libano, ma da questo non si possono raggiungere direttamente Israele e Giordania:è necessario tornare in Siria per potere varcare il confine giordano. Anche alla frontiera siro-giordana ci sono ore di attesa e, fino all’ultimo minuto, le Iraniane trepidano per il permesso di ingresso in Giordania. Quando, alla fine, arriva la concessione, si levano grida di gioia e felicitazione. Quella giordana è l’unica frontiera da cui si può entrare nei Territori Palestinesi (Stato di Israele), ma lì le Siriane, le Libanesi, le Iraniane vengono soffertamene salutate dalle compagne internazionali: Allenby bridge, il ponte sul Giordano al di là del quale si trova la frontiera israeliana, per loro è off limits.
In questo mondo complicato da relazioni politiche difficili, dalle condizioni sociali spesso al limite, si aggiungono i problemi di convivenza sociale derivanti dalla religione di appartenenza, che viene vissuta come fondamentale individuazione identitaria. Così per le occidentali non è semplice capire la complessità del mondo musulmano, ma, grazie alle compagne mediorientali, alla fine ci si districa tra sunnite e sciite (e tra queste, ad esempio, le alawite in Siria, ledruse in Libano) Alcune portano il velo, altre lo rifiutano, altre ancora lo usano in patria, ma si concedono di non indossarlo quando ne sono lontane. Nemmeno il mondo cristiano è uniforme, ad esempio: in Siria ci sono le cattoliche, di vari riti, e le ortodosse, in Libano le maronite.
Nei Territori Palestinesi colpiscono: la difficoltà di movimento dovuta ai continui check point, la quasi impossibilità di accesso a Gerusalemme da parte dei Palestinesi dei Territori e il muro, che si fa sempre più lungo e complica tutto.
E’ lungo questo muro, alto 8 metri, ad Abu Dies ex sobborgo di Gerusalemme, ora però isolato dalla città, che le donne di FTW si esprimono dipingendo slogan e disegni, auspicanti pace e fratellanza.
L’ultimo giorno, varcati la porta e il check point d’ingresso a Gerusalemme, alcuni ragazzi israeliani di un movimento pacifista regalano affettuosamente alle donne in bici cappellini ed adesivi con la scritta ”Israel loves you”. Altro sorprendente avvertimento contro le generalizzazioni.
E la bici in tutto questo? E’ stata usata, grazie anche ad una complessa, ma impeccabile organizzazione, per vari percorsi, a volte anche piuttosto lunghi ed impegnativi, in tutti i paesi, tra splendidi paesaggi e festosa accoglienza.
Nei 13 giorni si sono verificati due momenti di grande, ed in parte inaspettata, gioia: le autorità israeliane concedono l’attraversamento in bici di Allenby bridge e, qualche giorno dopo, addirittura l’ingresso in Gerusalemme.
A dove, per il prossimo FTW? Si vedrà, ma già si fanno alcune ipotesi molto interessanti.
Le notizie tragiche che in questi giorni ci vengono dal Libano e dalla Palestina ci sollecitano a unire le voci di tutte le partecipanti di FOLLOW THE WOMEN2007 in una sentita invocazione alla PACE.
Follow the Women 2007 ha visto l’adesionedi 8 donne italiane, di cui due di Padova: Tiziana Marchione e Luisa Trigila, entrambe socie della FIAB-Amici della bicicletta di Padova. La partecipazione italiana è stata realizzata in collaborazione con XENA di Padova, coordinatrice Luisa Trigila.
Tiziana Marchione tmarchione@libero.it
Luisa Trigila luisapadova@hotmail.com
Luisa Trigila