Una pessima legge regionale (scarica gli "appunti" e il giudizio di Legambiente Padova) |
Entro il 30 ottobre i comuni Veneti devono rispondere alla regione con eventuali limitazioni al Piano casa. Ma bene farebbe il sindaco Zanonato a limitare la possibilità di ampliamento alle sole case uni e bifamiliari, come era stato convenuto nell’accordo tra stato, regioni ed enti locali del 31 marzo 2009, eliminando per Padova il rischio di una possibile colata di cemento, di cui forse non ci si è resi conto per intero.
Facciamo qualche esempio: in tutte le lottizzazioni che sono state approvate negli ultimi tempi, per le quali siano stati rilasciati i permessi di costruire o approvato il planivolumetrico, gli edifici costruiti o ancora da costruire potranno essere ampliati del 20% realizzando incrementi volumetrici dell’ordine delle decine di migliaia di metri cubi. Peggio ancora, gli edifici produttivi esistenti nelle aree disciplinate dal PRG come “a destinazione privata soggetta a tutela dello stato di fatto” potranno essere ricostruiti con un ampliamento del 40% della superficie coperta esistente (naturalmente usando le tecniche della bioedilizia) senza passare attraverso un piano urbanistico attuativo.
La proprietà Idrotermici a Pontevigodarzere, ad esempio, se volesse fare una scelta speculativa, consentita dal Piano Casa, potrebbe rinunciare al Piano Integrato di Riqualificazione Urbanistica ed Ambientale (PIRUEA) approvato di recente, e realizzare nuovi edifici a destinazione produttiva per una volumetria ben superiore agli 80.000 mc residenziali concessi, risparmiandosi, inoltre, tutti gli oneri dovuti alle opere di urbanizzazione a cui si era obbligata. Lo stesso dicasi per i 70.000 mc dell’adiacente proprietà Pilli e per tutti i PIRUEA approvati e non ancora attuati. Le stesse palazzine di via Anelli, che dovrebbero essere demolite per consentire un piano di riqualificazione urbana, potrebbero essere ricostruite con un aumento di volume del 40%, densificando ulteriormente il territorio con buona pace della riqualificazione sperata.
Da questi semplici esempi si può capire come il Piano Casa costituisca una bomba che va disinnescata. Non certo anticipando la delibera di approvazione a fine mese. Quali studi di impatto urbanistico ed ambientale del Piano Casa sono stati fatti in Comune?
Quali sono gli ambiti che il comune intende tutelare qualora non scelga la saggia decisione di limitare il Piano all’accordo tra stato, regioni ed enti locali del 31 marzo 2009? Su questi quesiti la giunta comunale deve informare i cittadini ed avviare un percorso partecipativo, in tempi definiti, quanto meno coinvolgendo i consigli di quartiere e dando tempo alla commissione urbanistica di discutere.
Da parte nostra chiediamo che siano quanto meno rispettate le seguenti priorità:
Lorenzo cabrelle, Direttivo Legambiente Padova
ultima ora: ci informa il portavoce delle associazioni area ambiente Sandro Ginestri che durante l’incontro con le associazioni l’assessore Clai ha pre-annunciato due serate per la cittadinanza di presentazione della bozza del regolamento di adozione del piano casa: il 29/09 alle 20.00 a Mortise (sala Pertini – La Corte) e il 1/10 alle 20.30 alla Sacra Famiglia (fornace carotta). Sarà discussione e confronto o illustrazione?
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