Il senso di staticità delle politiche ambientali nei centri urbani del Veneto emerge da molte situazioni. Prendiamo l’esempio dell’aria. I valori di biossido di azoto sono superiori allo scorso anno in 6 città su 7, mentre per le polveri sottili il livello, seppur calato in varie città di qualche microgrammo resta sempre al di sopra dei limiti di allarme. Evidentemente il grande bricolage di misure tampone – targhe alterne, blocchi estemporanei della circolazione, stop limitati alle auto non catalizzate e ai vecchi diesel – e i “grandi” interventi strutturali solo annunciati negli anni passati non hanno modificato di una virgola la situazione.
La riprova che la mobilità è la stessa di sempre – ingorgata e caotica – sta nel fatto che il consumo di carburante, indicatore che dà la misura del ricorso all’auto privata per gli spostamenti, sono calati sostanziosamente solo a Belluno, e che il trasporto pubblico continua ad avere uno scarso appeal per i cittadini, tanto da veder calare il numero di viaggi per abitante a Vicenza da 108 a 71. Mentre si mantengono stabili negli altri, con il primato assoluto di Venezia e la miseria di 17 viaggi per abitante a Rovigo.
Altri sintomi di immobilismo arrivano dal ciclo delle acque: la depurazione degli scarichi civili: migliora di qualche punto a Rovigo, si mantiene bassa a Padova, Vicenza e Venezia ed è scandalosamente del 36% a Treviso (seppure meglio del 27% dello scorso anno), mentre cala dall’80% al 77% a Belluno. Invariate, e dunque elevatissime, le perdite della rete idrica: incredibili a Belluno (52%), stabili nelle altre città, con l’eccellenza di Venezia (7%) e suscita perplessità il miglioramento in un anno di Rovigo (dal 42% al 29%: dov’è l’errore?).
Stazionari anche i consumi elettrici domestici (+0,5% contro un +1,7% dei consumi totali), con un miglioramwento di posizione, ma con stabili risultati.
I rifiuti prodotti continuano invece a salire in maniera continua e preoccupante: dai 6 kg in più per abitante a Treviso ai 16 in più di Padova. Resta fermo Rovigo con il peggior risultato (708 kg/abitante) Migliora il dato relativo alla raccolta differenziata, che raggiunge a Rovigo il 47,5%, miglior risultato, seguita da Treviso 43,6% come lo scorso anno e solo qualche punto in più nelle altre La densità automobilistica si mantiene stabile, con un dato medio ancora elevato (tra i 59 veicoli di Padova e i 64 di Belluno, con la solita eccellenza di Venezia (ampiamente al di sotto del dato nazionale: 46 veicoli ogni 100 abitanti).
Le isole pedonali non crescono e questo dato non conforta, viste le condizioni dell’aria in tutti i capoluoghi. Spicca il caso eccezionale di Venezia in positivo e quello negativo di Rovigo ancora fermo a zero.
L’estensione delle zone a traffico limitato fa progressi a Belluno dove passa da 0,73 mq/ab a 2,29. Vicenza, Verona e Padova superano i 3 mq, Rovigo si ferma a 1,10.
I km di piste ciclabili vengono confrontati con l’indice sintetico in base 100 utilizzato per rappresentare la lunghezza in metri equivalenti per abitante. Tutte le città venete mantengono le posizioni di questo indicatore, una stabilità che non può soddisfare.
Il verde urbano fruibile fa registrare un buon aumento nei metri quadri disponibili per abitante a Belluno, Rovigo, Verona. Ma, ancora una volta i dati sulla disponibilità di verde fruibile in area urbana hanno richiesto serie e ponderate verifiche confermando le difficoltà delle città italiane nel monitorare il verde presente sul proprio territorio.
Migliora l’indicatore delle certificazioni ambientali ISO 14001 che rapporta il numero di siti certificati ISO 14001 in ciascuna provincia al numero di imprese attive presenti sul territorio. Belluno, Venezia, Vicenza, Rovigo sono al di sopra della media nazionale di 1,51 certificazioni su 1000 imprese censite. L’indice sintetico relativo alle procedure ambientalmente sostenibili (Eco Management), sempre in base 100, è di 55 su 100. Superato da Vicenza, Treviso, Rovigo, Verona e Padova. Tra i 37 comuni che superano i 70 punti, tre sono veneti (Rovigo, Verona, Padova.
Le politiche energetiche migliorano complessivamente rispetto all’anno passato ma fanno registrare un numero ancora consistente, anche se in calo rispetto all’edizione 2006 della ricerca, di città che non soddisfano alcuno dei criteri previsti o non hanno risposto alle domande in proposito. La migliore è Venezia (indice 75), seguita da Padova (50), Belluno, Rovigo, Treviso e Verona (25) e bocciata con zero Vicenza.
Ecorapporto urbano, la fotografia del Veneto
Legambiente Veneto