Ecosistema urbano, la “fotografia ambientale” dei capoluoghi che Legambiente scatta annualmente, in collaborazione con il Sole 24 Ore, è giunto alla 18ttesima edizione.
“Quest’anno c’è una novità – spiega Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova: è il dimensionamento delle classifiche secondo tre grandi categorie: 15 grandi città, sopra i 200.000 abitanti (in cui rientra anche Padova), 44 medie città, tra 200.000 e 80.000 abitanti, e 45 piccole città, sotto gli 80.000 abitanti. Ad ognuno secondo le sue difficoltà, si potrebbe dire. Così la classifica si fa più trasparente e il confronto tra esperienze e risultati raggiunti è più fruttuoso. Ma è anche più difficile nascondere le proprie responsabilità o inettitudini… I dati sono stati forniti dai Comuni e riguardano l’anno 2010".
“Nella classifica tra le quindici grandi città (vedi tabella CLASSIFICA FINALE) – continua Passi- nonostante Padova sia, dopo Trieste, la meno popolosa e per questo motivo dovrebbe godere di ovvi vantaggi sul piano ambientale, si piazza soltanto quinta. Non solo, ma anche l’anno scorso, sostanzialmente, aveva davanti a sé le stesse grandi città, ovvero Venezia, Bologna, Genova, Verona, più Trieste, Firenze e Bari che quest’anno riesce a scalare. Come lo scorso anno Padova ha dietro di sé ha Torino, Milano, Roma, Napoli, Palermo, Messina, Catania. Ci saremmo aspettati di più nel confronto con le grandi città”.
Come si spiega il risultato di Padova? Spiega Passi: “Ecosistema Urbano impiega 28 indici tematici (VEDI TABELLA CITTÀ VENETE), per confrontare tra loro le città. Rispetto all’anno scorso in 16 di questi migliora, ma nella maggioranza dei casi non significativamente, in tre peggiora, in sette resta stabile, due parametri sono nuovi e quindi non confrontabili con l’ultimo anno.
Analizziamo i più eloquenti: il miglioramento di Padova è veramente notevole per quanto riguarda il solare fotovoltaico, che in un anno passa da 0.13 kilovatt installati su edifici di proprietà comunale, a 2.91 kilovatt. Da segnalare anche l’aumento del verde urbano fruibile, che passa da 9.58 metri quadrati per abitante a 12.24. Per la prima volta in un decennio, poi, smettono di aumentare le auto circolanti nel comune, che scendono da 59 a 58 ogni 100 abitanti: qualcosa sta cambiando negli stili di vita. Bene anche per le piste ciclabili per le quali Padova si piazza prima tra le 15 grandi città con 16,47 metri di pista ogni 100 abitanti.
Peggiorano sensibilmente invece gli indici relativi ai consumi idrici con 155,8 litri di consumo giornaliero procapite contro 152 dell’anno precedente e alla produzione di rifiuti soldi urbani con 690,7 chili per persona prodotti in un anno contro i 661,8 dell’anno prima. Resta molto critica, anche se in lieve miglioramento la qualità dell’aria.
“Al di là della posizione in classifica, o alle buone performance in qualche settore – conclude Passi – non possiamo parlare di un miglioramento globale di Padova rispetto all’anno precedente. Perché? L’amministrazione continua a non cambiare passo e non imboccare la strada della reale integrazione dell’ambiente nelle varie politiche del Comune. Manca la capacità politica di ripensare la gerarchia delle priorità, di gestire il territorio senza continuare a consumarlo e a cementificarlo, di organizzare la mobilità in città abbandonando il feticcio dell’automobile”.
Scheda inquinamento atmosferico
Qualità dell’aria. Migliora leggermente ma la situazione resta molto critica. Nel 2010 Padova è risultata fuorilegge per le polveri ultrasottili (PM2,5) con una media annuale di 31 microgrammi per metro cubo d’aria, contro i 25 microgrammi consentiti per legge. Per quanto riguarda le polveri fini (Pm10) ha collezionato 93 superamenti del limite giornaliero di legge contro i 35 giorni ammessi per legge. E’ risultata fuorilegge anche per il benzo (a) pirene, e all’Arcella per gli ossidi di Azoto che sono arrivati ad una media annuale di 46 microgrammi per metro cubo d’aria contro i 40 consentiti per legge. Dall’inizio di quest’anno, poi, Padova ha battuto ogni record negativo dell’ultimo decennio per quanto riguarda l’ozono, con 103 superamenti giornalieri del limite per la protezione della salute umana, contro i 25 ammessi per legge in 365 giorni. Dall’inizio del 2011, infine il Pm10 ha già collezionato 55 sforamenti giornalieri che, finita l’estate, stanno diventando sempre più frequenti.“
IN ALLEGATO DUE FILE CON TABELLE
1) Tabella sintetica di raffronto tra le città venete
2) Classifiche generali di ecosistema urbano