Dalla stampa locale apprendiamo la seguente notizia: l’Università agli studi di Padova, intende affidare il progetto della nuova sede di Biomedicina, all’architetto Mario Botta. La nuova sede sarebbe costruita nell’area compresa tra via del Pescarotto e il Parco di Via Venezia per uno sviluppo complessivo di ottomila metri quadrati di aule e laboratori didattici.
La notizia, ci ha lasciato sorpresi per le seguenti considerazioni:
1. La revisione della programmazione regionale sanitaria ha previsto la edificazione di un nuovo ospedale per Padova indicato nell’area ovest della città. In questi mesi si è caldeggiato da più parti la previsione di erigere non solo un ospedale per acuti ma un vero e proprio campus universitario al cui centro si colloca anche tutta la ricerca e didattica biomedica, cioè la cosiddetta fase preclinica,ciò richiedendo un’area di circa un milione di metri quadrati.
2. Nel mese di luglio 2007, il presidente della ZIP, Angelo Boschetti, ha presentato la sottoscrizione della cessione del CNR al Consorzio Zip del terreno necessario alla edificazione della torre della Ricerca. Il presidente della ZIP ha caldeggiato il concentramento di tutte le attività di ricerca oggi disperse in più sedi e una positiva sinergia tra le Istituzioni tra cui L’Università e gli Enti di Ricerca. Un’apposita commissione della ZIP ha già selezionato i dieci gruppi di progettazione che concorreranno per il progetto della Torre: si tratta dunque di un progetto già avviato.
3. Nel mese di giugno e luglio 2007, a più riprese il preside della facoltà di Medicina, dott. Giorgio Palù, ha dichiarato che entro il mese di settembre 2007, sarebbe stato presentato il progetto concettuale del nuovo ospedale per Padova. Il mese sta terminando ma in base alle conoscenze di cui disponiamo del progetto (scelte e contenuti) non c’è ancora traccia.
4. Si ha anche notizia, che dovrebbero già essere ultimati, salvo forse gli arredi, i laboratori di Biomedicina di Via Orus.
Ma insomma quanti e in quanti posti saranno collocati i laboratori biomedici?
Perché procedere senza prima aver illustrato compiutamente il disegno complessivo per il nuovo ospedale e le attività e servizi che troveranno spazio nel nuovo ospedale e nel centro cittadino?
Pensiamo sia opportuno sciogliere questi nodi prima di affidare incarichi di progettazione. Per altro senza gara pubblica e senza considerare che i laboratori dovranno privilegiare i vincoli di sicurezza e funzionalità nella costruzione dell’edificio, dovendo essere un edificio molto flessibile per far fronte alle continue innovazioni nel settore dei laboratori di biologia e biomedicina e non un monumento all’architettura contemporanea.
Intravediamo il rischio, che si ripresenti la vicenda della barchetta della Pediatria a totale danno dell’interesse pubblico e dei finanziamenti raccolti tra le persone generose e di buona volontà. E l’area materno infantile ospedaliera padovana relativamente ai bisogni rimane un’eccellenza priva di strutture e degli spazi dedicati all’assistenza, come la CGIL denuncia da anni.
Ilario Simonaggio – Segreatario Generale CGIL Padova