Il disastro idraulico regionale era annunciato.
Nei due documenti, approvati in Agenda 21 dai rappresentati dei “portatori di interessi”, e inviati per legge direttamente alla precedente Giunta Zanonato si evidenziava il rischio e lo si definiva “una invariante “ per qualsiasi progettazione del territorio cittadino.
E’ rimasto inascoltato.
Per l’area compresa tra Padova e Venezia chiediamo per tanto:
a) alla Giunta Regionale a modificare il PTRC adottato dalla precedente Amministrazione, di inserire l’idrovia “Padova-Mare” al fine di per ripristinare un controllo dei grandi flussi d’acqua;
b) alle Giunte Provinciali di Padova e quella di Venezia a regolarsi di conseguenza rispetto ai loro PTCP e PATI, adottati o in elaborazione, nei quali l’idrovia non compare.
c) alla Giunta Comunale di Padova, come pure quelle di tutti i Comuni sull’asta idroviaria, a inserire nei loro Piani di sviluppo e PAT il completamento del canale che congiunge Padova all’Adriatico, cancellando definitivamente l’ipotesi dell’autostrada “camionabile” sull’argine del canale.
d) in particolare raccomandiamo al presidente Zaia di emettere quanto prima un bando regionale per uno studio di fattibilità del canale non solo per la sua insostituibile funzione idraulica, ma anche per quella di via navigabile per battelli fluvio-marittimi (anche il Terminal off shore davanti al Lido ne avrebbe un indubbio vantaggio operativo).
Ogni indugio nell’assumere queste decisioni da parte degli Enti succitati non potrà che essere addebitato politicamente – e non escludiamo il lato penale – ogni qualvolta si verificasse un allagamento, o peggio un’alluvione nelle zone tra Padova e Venezia.
Carlo Crotti presidente Ass. Salvaguardia Idraulica del Territorio
Sergio Lironi Presidente Onorario Legambiente