Esposto contro il consumo di suolo agricolo

Legambiente ha segnalato al Comune, in più occasioni, che nel Piano di Assetto del Territorio (PAT), adottato dal Consiglio Comunale in data 7 aprile 2009, vi sono degli errori nella determinazione della Superficie Agricola Utilizzabile (SAU) e nel calcolo del limite massimo della sua trasformabilità in zone con altra destinazione. Errori determinati dall’inosservanza dei criteri di calcolo fissati dall’Atto di indirizzo della Regione Veneto, approvato con D.G.R. n. 3150 del 25 novembre 2008.

Il Settore Pianificazione Urbanistica, pur ammettendo le contestazioni, non ha accolto l’invito a provvedere all’immediata correzione degli elaborati del Piano, rimandando tale adempimento alla Conferenza dei Servizi decisoria, in cui il PAT sarà approvato. Nell’ultima risposta ha, inoltre, ricordato che le previsioni del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) vigente possono comunque essere attuate in quanto sono compatibili con il PAT adottato.

Quest’ultima affermazione non ci convince affatto. Non si capisce, infatti, che validità abbia la compatibilità del P.R.G. vigente con uno strumento urbanistico che contiene al suo interno degli evidenti errori e che non rispetta la direttiva regionale nell’individuazione della quantità di superficie agricola che può essere consumata.

Potremmo sbagliarci, ma, a nostro avviso, la verifica di compatibilità della trasformazione della SAU deve interessare anche le superfici agricole ancora esistenti all’interno delle aree di trasformazione previste nel P.R.G. vigente. Nel caso in cui tale compatibilità non dovesse sussistere, qualora, cioè, applicando l’indice di trasformabilità fissato dalla Regione a tutte le aree con attuale uso agricolo, comprese quelle destinate ad altra destinazione dal P.R.G., non fosse garantita la capacità insediativa totale prevista dal piano vigente e dal PAT adottato, le previsioni di quest’ultimo dovrebbero essere riviste, rimettendo in discussione anche le aree in cui il P.R.G. vigente non è stato attuato. Sul punto, però, nessun chiarimento è stato fornito dall’ufficio competente.

Nel frattempo, però, continua la trasformazione di molte aree aventi caratteristiche agricole (ad esempio quelle del Basso Isonzo e di via Canestrini), che sono state, inspiegabilmente per noi, classificate dal Comune non come Superfici Agricole Utilizzabili ma come aree già urbanizzate.

Sentito un avvocato esperto in diritto amministrativo, che ha ritenute fondate le nostre obiezioni, ritenendo inutile chiedere ulteriori chiarimenti al Comune, abbiamo deciso di inviare un esposto alla Provincia (clicca qui), membro di diritto della Conferenza di Servizi decisoria sul PAT, affinché pretenda che il Comune, prima della convocazione della citata conferenza di Servizi, sottoponga al Consiglio Comunale le correzioni al PAT necessarie per renderlo coerente con la direttiva regionale.

Al responsabile del procedimento della Provincia per l’approvazione del PAT di Padova è stato, inoltre, fatto presente che demandare alla Conferenza di Servizi la rettifica di documenti errati, senza che il Consiglio Comunale abbia preventivamente deliberato in merito, costituisce un vizio procedimentale che, se contestato, potrà inficiare la legittimità dello stesso Piano. La Conferenza di Servizi, infatti, ha titolo di decidere sulle osservazioni presentate su atti formalmente adottati dal Comune, non certo di approvare varianti sostanziali a tali atti, espropriando il Consiglio Comunale delle sue competenze.

Lorenzo Cabrelle, Direttivo Legambiente Padova