Famiglia anagrafica, un primo passo per i diritti

Padova è la prima città ad approvare un’attestazione anagrafica per le coppie di fatto.
A palazzo Moroni la mozione sul “Riconoscimento di diritti alle persone che vivono in convivenze non matrimoniali”, presentata dal consigliere Alessandro Zan, è stata approvata, dopo un dibattito durato oltre cinque ore, con 27 voti favorevoli, 6 contrari, 1 astenuto e 2 non votanti.
La mozione impegna il sindaco e la giunta ad istruire l’ufficio anagrafe affinché rilasci un’ “Attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi”. Inoltre impegna il sindaco a sollecitare i presidenti di Camera e Senato affinché il tema del riconoscimento di diritti alle coppie di fatto venga affrontato in Parlamento.
Si tratta, in pratica, di attuare la “legge anagrafica” n. 1228 del 24 dicembre 1954, e in particolare quanto previsto dal regolamento attuativo del 1989, che prevede l’anagrafe divisa in schede individuali, di famiglia e di convivenza. Le coppie di fatto potranno inserire nella loro scheda di “famiglia anagrafica” la dizione “basata su vincoli affettivi” e ricevere un attestato. Un atto che non dà diritti in sé, ma che è utile alla coppia quando deve dimostrare la propria convivenza.
Nessun comune in Italia, eccetto quello di Bologna, rilascia alle coppie di fatto un certificato anagrafico di attestazione della propria convivenza.
E’ altamente simbolico il fatto che una coppia, a maggior ragione se si tratta di una coppia omosessuale, possa ricevere dall’anagrafe un attestato che certifichi la propria convivenza basata su vincoli affettivi. L’attestato potrà essere utile in ospedale, per accedere al capezzale del proprio partner anche oltre gli orari di visita; in tribunale, per avvalersi della possibilità di non deporre in un procedimento in cui è coinvolto il partner; in carcere, per poter ottenere i permessi di visita; e inoltre per accedere alla graduatorie per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, come già previsto dalla legge regionale n. 10 del 2 aprile 1996. In tutti i casi quindi in cui è necessario dimostrare l’esistenza di un legame affettivo con la propria compagna o il proprio compagno.
Come Arcigay vogliamo sottolineare il valore simbolico di questa mozione, che prevede il riconoscimento pubblico del legame affettivo di una coppia di fatto, etero o omosessuale. Ovviamente non ci basta: oltre all’evidenza pubblica del valore di una relazione sentimentale, chiediamo anche che siano tutelate da diritti in materia finanziaria, pensionistica, lavorativa, e in tutti gli ambiti della vita quotidiana. Diritti che possono essere riconosciuti solo da una legge nazionale, alla stregua dei Pacs francesi o della “unioni registrate” tedesche, che riconoscano pubblicamente (cioè anche nei confronti di terzi, quindi non un riconoscimento privatistico) le coppie di fatto.
Il Comune di Padova ha aperto la strada, il Parlamento la percorra.

Claudio Malfitano, presidente Arcigay Padova