“Vediamo trascorrere, nei volti dei personaggi del libro, la paura, il dolore, lo spaesamento, l’offesa della violenza, delle torture, degli stupri, le lacrime dei pianti non risarciti dal conforto. La storia di Etenesh, in queste pagine, si fa affresco dell’infamia del nostro mondo che sacrifica all’egoismo dei nostri privilegi le vite di nostri simili che hanno l’unica colpa di essere nati nel posto sbagliato.”
Così Moni Ovadia presenta nella sua prefazione l’ultimo libro a fumetti di BeccoGiallo: “Etenesh, l’odissea di una migrante”. Lo abbiamo letto in anteprima per voi, uscirà questo mese in tutte le librerie per BeccoGiallo, www.beccogiallo.it, giovane casa editrice padovana che si autodefinisce “piccolo esperimento di Resistenza Editoriale”: “Il becco giallo” era in origine una coraggiosa rivista satirica degli anni Venti, più volte censurata dal Regime fascista. Il nostro lavoro è un omaggio a quell’esperienza lontana,” spiega Guido Ostanel, direttore editoriale della casa editrice con Federico Zaghis.
Ora, da qualche anno, esiste un intero catalogo di soli fumetti dedicati a storie “sociali”, come Porto Marghera, il disastro di Chernobyl, il delitto Pasolini, l’uccisione di Ilaria Alpi, la strage di Ustica, Piazza Fontana, Peppino Impastato. Giovani autori, da ogni parte d’Italia, che scelgono di raccontare realtà spesso delicate attraverso il disegno.
Prosegue Ostanel: “Perché raccontarle attraverso il cinema o la televisione, allora? Il fumetto non è un genere (o peggio, un sottogenere) di qualcos’altro. Il fumetto è un linguaggio vero e proprio, esattamente come il cinema o la televisione: un sistema strutturato di segni verbali e non verbali che al pari degli altri linguaggi può essere utilizzato per intrattenere, informare, fare propaganda, oppure – è il nostro caso – per provare a raccontare la realtà in cui viviamo per non dimenticarla, per poterla trasmetterla alle generazioni future.”
Così tocca a Paolo Castaldi, giovane talentuoso autore milanese (http://paolocastaldi.blogspot.com), prendere carta e matita per andare a conoscere Etenesh e provare a dare nuova eco alla sua incredibile storia, che è una storia di tanti. Etenesh sbarca sulle coste di Lampedusa quasi due anni dopo essere partita da Addis Abeba, in Etiopia. Ha passato il Sudan, il deserto del Sahara, è ï¬nita nelle mani di trafï¬canti di uomini e in un carcere in Libia, ha attraversato il mar Mediterraneo in gommone pensando, a ogni metro, che tutto sarebbe stato vano. Chi lo avrebbe mai detto? Anche a fumetti, si può ricostruire la storia, a futura memoria. “Progetti futuri? Rigorosamente top-secret, ma le proposte non mancano,” conclude Ostanel.
“Una speranza? Quella di non dover fare un fumetto fare chiarezza sul caso Italcementi a Monselice: una vicenda con diversi punti oscuri, su tutte le pagine dei giornali.
a cura di ecopolis