I POSTI AUTO PROVVISORI ALLA PRANDINA DOVEVANO CHIUDERE UN MESE FA PASSATE LE FESTE (NATALIZIE) GABBATO LO SANTO?

Passate le feste gabbato lo santo?

Esattamente un mese fa dovevano essere chiusi i circa 100 posti auto temporanei allestiti all’ex caserma Prandina per le festività natalizie. Scadenza 10 gennaio: come più volte dichiarato pubblicamente dall’Amministrazione, eppure sono ancora lì.

Si obietterà: ma cosa sarà mai un pugno di posti auto in più? In realtà invece le implicazioni negative sono molte e serie.

Un caso emblematico

Non nascondiamocelo – inizia a spiegare Lucio Passi responsabile politiche antismog di Legambiente – l’infinito accanimento delle associazioni del commercio per avere nell’ex caserma un mega parcheggio ha finito col trasformare l’uso che se ne farà nell’emblema di quel che diventerà o meno Padova nei prossimi anni. Una città conscia della crisi ambientale che punta a diminuire consumo di suolo, traffico ed emissioni? O ancorata all’idea che sviluppo equivalga ancora ad auto ed espansione edilizia ed erosione del verde?”

 Boomerang Covid

Continua Passi – “sabato a ridosso della Ztl le aree di sosta hanno registrato il tutto esaurito. Un afflusso di macchine ha trasportato in centro migliaia di persone con relativi assembramenti. La fotocopia di quanto è accaduto a Natale, tanto che si torna a discutere di ordinanze per blindare la città. Ovviamente i parcheggi gratuiti, come quello alla Prandina, favoriscono e aumentano gli afflussi”.

“Paga Pantalon

“Da 3 anni il Comune, tramite Aps, paga il personale per le gestione del parcheggio gratuito allestito nel 2018 e perde gli incassi delle auto che altrimenti posteggerebbero negli stalli a pagamento”- commenta Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova. “Crediamo sia giunto il momento che il Comune investa risorse anche per altri usi di quest’area. Dalle attività culturali a quelle sportive, sono molte le realtà che potrebbero beneficiare di risorse destinate dal Comune per altri usi temporanei della Prandina, in linea con le molte attività per la riqualificazione di questa grande area emerse dal processo partecipativo gestito da Agenda 21.

Smog

A Padova- “riprende Passi – l’inquinamento da polveri sottili è un grave problema per la salute dei cittadini. Nell’agglomerato urbano la fonte principale delle emissioni di Pm10 (primario e secondario) è il traffico con il 44% (Dati 2019).

Legambiente quindi appoggia con convinzione il progetto SMART,  ma la seconda linea del Tram arriverà tra 2 anni e la terza tra 5 o 6. Perciò nel frattempo servono misure coerenti con l’obiettivo di “strafficare” la città. Bene l’intento di pedonalizzare via Dante e via San Fermo, ma servono molti altri provvedimenti. E’ centrale mettere mano alla politica della sosta: i parcheggi in centro attraggono traffico, mentre scontiamo ancora deficienze per quelli scambiatori con i bus al limitare della città.

Non sprecare una grande occasione.

Guai, avverte Ginestri” se l’area dell’ex Caserma, fosse schiacciata dalla riduttiva scelta se farne o no un parcheggio. E’ uno spazio con ben altre potenzialità. Collocato nella zona ovest del centro, a ridosso delle mura , può diventare il perno della riqualificazione funzionale ed urbanistica di tutto quel settore: con al cuore un ampio parco, come richiedono il Piano Regolatore, le proposte progettuali emerse dal percorso partecipato di Agenda 21 e i vincoli di Soprintendenza e Regione.”

Per questi motivi – concludono Ginestri e Passi – Legambiente chiede al Comune di chiudere subito i posti auto che dovevano essere dismessi il 10 gennaio, mantenendo così l’impegno con la città. Abbiamo già visto altri parcheggi, che dovevano essere provvisori, diventare “cemento permanente”. Come l’ex Cledca in via Trieste, o in Piazzale Rabin, e questo non deve ripetersi”.

 


I  Si noti che anche i primi 250 posti auto allestiti all’ex caserma furono dichiarati a termine. In occasione delle feste natalizie 2018, cedendo alle pressanti richieste di alcune associazioni di commercianti,  l’Amministrazione ha attrezzato “in via provvisoria” l’area per 250 posti auto, che invece  sono  tutt’ora in funzione. E’ chiaro che più interventi “temporanei” si fanno e più rischiano di diventare permanenti.

II  La riqualificazione dell’ex  Prandina, proprio per l’ampiezza e la varietà dell’area, ben 35.777 mq, tra scoperto ed edifici ottocenteschi, offre un ventaglio di possibiltà  di sviluppo  sostenibile in grado di portare benefici a tutta la città. Tra questi anche attività di piccola imprenditorialità innovativa compatibili con la vocazione dell’area, capaci di produrre reddito e lavoro.

III Al servizio del centro e delle aree limitrofe c’è una sovrabbondante offerta di stalli, parcheggi e silos: 8.993 contro i soli 3.103 parcheggi scambiatori più esterni (fonte Comune- APS 2019). Dunque non solo non è giustificata la richiesta di trasformare la Prandina in parcheggio e la discussione se realizzarlo va comunque inserita anche in quella più generale di come riorganizzare la politica della sosta e rendere più sostenibile la mobilità.