A Padova il Comune prevede di cambiare destinazione d’uso a mezzo milione di metri quadrati di zona agricola più del consentito. Lo denuncia Legambiente, che lo ha già segnalato all’Amministrazione Comunale. “A seguito di questa nostra segnalazione, il Settore Pianificazione Urbanistica ha ammesso la presenza dell’errore nel dimensionamento del Piano di Assetto Territoriale (PAT) adottato il 7 aprile 2008 del Consiglio Comunale – spiega Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente Padova. Un errore dovuto, in sostanza, al fatto che il Comune non ha tenuto conto dal limite di trasformabilità delle superfici agricole utilizzate (SAU) fissato dalla Regione. A norma di legge regionale la quantità di SAU sacrificabile alle nuove urbanizzazioni non dovrebbe superare i 181.142 mq.
Ma nel PAT questo limite viene invece elevato a 667.944 mq, quasi mezzo milione di mq in più. Non solo. Nel PAT, in aggiunta alla SAU, vengono indicati oltre 4 milioni di mq di Superfici Agricole Residuali (SAR) trasformabili in aree edificabili, ma in realtà gran parte di queste aree – ai sensi delle direttive regionali – dovranno con ogni probabilità essere classificate come SAU ed essere quindi sottoposte al vincolo di trasformabilità (non più dello 0,65% del totale).
“A seguito dell’ammissione dell’errore del Comune –continua Lironi- Legambiente ha chiesto all’amministrazione di procedere immediatamente alla revisione della cartografia e dei conteggi relativi al limite SAU, anche al fine di evitare l’adozione di piani attuativi in contrasto con le prescrizioni di legge. Il Capo Settore urbanistica ci risposto che la revisione avverrà nella Conferenza istruttoria e decisoria di approvazione del PAT: una procedura che non prevede alcuna discussione pubblica delle controdeduzioni alle osservazioni presentate da cittadini, associazioni, mentre nel frattempo i piani attuativi vanno avanti…
L’Amministrazione comunale sembra sfuggire una evidente contraddizione: se andrà rivisto il dimensionamento del PAT e se dovrà essere drasticamente ridotta la quantità di superficie agricola trasformabile, ne dovrebbe derivare anche la necessità di rivedere le previsioni urbanistiche, sulla quale sono stati approvati e continuano a venire approvati i piano attuativi di edificazione.
Legambiente perciò ritiene illegittima l’adozione di piani attuativi (Iris, Basso Isonzo, via Pelosa, ecc.) che comportino il consumo di superfici agricole. Tanto più illegittima ci appare l’approvazione di Varianti urbanistiche conclude Lironi- quale quella relativa a Mortise adottata dal Consiglio Comunale il 9 maggio scorso, che comportano un ulteriore incremento del consumo di suolo agricolo senza alcuna verifica del rispetto dei limiti di legge.
Se l’amministrazione non provvede a correggere l’errore sarà inevitabile che Legambiente si rivolga ad altri organismi istituzionali affinché ciò avvenga.