In Veneto è la Giunta regionale ad aggiudicarsi la bandiera nera per aver favorito la trasformazione, insieme agli enti locali interessati, del litorale della regione in una lunga striscia di cemento, ignorando aree protette e indicazioni dell’Unione Europea. In particolare il vessillo nero fa riferimento all’assalto portato a Caorle, al progetto di darsena di Porto Caleri a Rosolina, a quello di Marina di Porte Grandi a Quarto d’Altino, al Mose di Venezia e alla realizzazione di una vera e propria valle chiusa su un tratto di laguna veneta in località Cà Zane a Venezia.
Questa la motivazione di Legambiente:
“La situazione delle foci dei fiumi è solo una delle piaghe che affliggono il mare e le coste del Veneto, regione che è risultata alle statistiche del rapporto Mare Monstrum 2006 di Legambiente, prima in Italia per illegalità marine, con ben 6,43 infrazioni per Km di costa.
Partendo da questa constatazione e dopo aver osservato l’atteggiamento noncurante che la Giunta Regionale ha tenuto nei confronti dell’ambiente e degli stessi moniti dell’Unione Europea, le assegniamo, anche quest’anno la bandiera nera.
In particolare il vessillo nero fa riferimento all’assalto portato a Caorle con il Piano degli arenili che ha previsto una spiaggia attrezzata in Valle Vecchia, 4 chilometri di dune in area SIC e ZPS, uno dei tratti più lunghi non attrezzati nell’alto Adriatico; a Rosolina, località Porto Caleri, dove è previsto un progetto di darsena all’interno di un SIC-ZPS; a Quarto d’Altino, con Marina di Porte Grandi; a Venezia per il MOSE e in località Ca’ Zane dove un tratto di laguna è interessato da anni da interventi molto importanti che stanno portando alla realizzazione di una vera e propria nuova valle chiusa. Tutto questo nel silenzio del Magistrato delle Acque”.
La Giunta regionale veneta si aggiudica la bandiera col teschio
Legambiente Veneto